Adottare
un bambino a distanza, di sovente, aiuta a sentirsi partecipi e solidali con
coloro che vivono in condizioni di povertà estrema. Ma nel mare magnum delle Associazioni ed Organismi che si occupano di tali
tematiche sempre più numerose arrivano segnalazioni allarmanti, riguardanti
truffe che nascondono traffici illeciti.
Basta andare su internet e rilevare di quali fatti di cronaca accaduti in
Italia, ma anche all’Estero, si potrebbe discutere. Come fare, dunque, a comprendere
quali siano gli Enti che lavorano onestamente e gratuitamente per il bene dei
bambini?
I professionisti che si occupano di tutela dei minori sostengono che le associazioni per le adozioni a distanza possono utilizzare soltanto il 20 o il 30% del denaro che raccolgono e tale cifra non deve essere superata. Tuttavia consigliano di andare a verificare sul posto i progetti di sviluppo e sostegno che vengono presentati per testarne l’autenticità.
E’ possibile, quindi, evitare che le donazioni di cittadini di buon cuore non cadano in mani corrotte?
Mara
2 commenti:
per questi motivi io e la mia famiglia ignoriamo le varie richieste di adozione a distanza che arrivano da varie parti e da tempo abbiamo adottato una famiglia che abita nella nostra zona e che la crisi generale ha messo letteralmente a terra. E' una esperienza positiva non perchè ci fa sentire più bravi ma perchè fra le due famiglie è nato qualcosa che va al di là della semplice amicizia: è un sentirsi appartenere alla stessa famiglia umana dove è normale sostenersi quando un membro è in difficoltà, mettendo in comune quello che si ha e chi dà non si sente superiore all'altro e chi riceve non si sente umiliato di dover dipendere dall'altro
Tale tipo di adozione dovrebbe essere divulgato per l'importanza del messaggio che contiene. Se ogni famiglia "fortunata" ne adottasse un'altra svantaggiata i problemi del nostro Paese sarebbero risolti. Tuttavia, tornando al discorso delle adozioni a distanza, essere prudenti è fondamentale poiché ci preserva da eventuali truffe, però esistono anche realtà diverse. Una mia cara amica, per esempio, è tornata dall'Africa da pochi giorni, ha visitato tre missioni e l'ultima sera prima di ripartire, mi ha detto che 39 bambini hanno cenato con poche banane messe a cuocere in una pentola. La coppia di italiani che per scelta ha deciso di vivere in un territorio impervio adottando questi bimbi abbandonati ha fondato un'associazione, ed i pochi soldi che arrivano vengono utilizzati interamente per acquistare il riso. Quindi cosa dire...non dobbiamo essere creduloni ma dobbiamo sperimentare. Grazie e un caro saluto.
Mara
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