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martedì 11 marzo 2014

8 marzo

Anche se è passata da poco, qualche pensiero  su questa giornata: non mi piace  la Festa della donna, come  giorno in cui   festeggiare fra donne, scambiarsi auguri, ricevere  mimose o altri fiori ecc; non voglio  riferirmi all’origine storica di tale festa ma fare qualche riflessione sull’essere donna. Sono felicissima di essere nata donna   (se mi fosse offerta la possibilità di un’altra vita e mi chiedessero che vorrei essere risponderei “donna”!). Ma sono anche consapevole che, ancora adesso, alla donna non è riconosciuta  dignità  pari a quella dell’uomo, nel campo del lavoro, nella considerazione che, in genere, la società ha di lei, delle sue capacità, potenzialità,  sensibilità.



Uomo-donna: esseri diversi ma complementari che devono continuamente confrontarsi senza prevaricazione reciproca. La diversità è ricchezza, la dignità sia riconosciuta pari. Per questo motivo non mi piace anche il discorso delle quote rosa in politica. Ogni donna che si voglia occupare anche della cosa pubblica deve poterlo fare  in relazione ai suoi meriti,alle sue doti e capacità personali, non per la sola identità anagrafica.
I media hanno evidenziato che  la festa della donna di quest’anno è stata funestata dall’uccisione di due donne ma io  vengo  sconvolta anche quando leggo di donne che uccidono i figli. Certe azioni sono deprecabili per se stesse indipendentemente da chi le commette, a danno di chi, e da cosa sono motivate.
Il mio desiderio è che le donne siano apprezzate, rispettate, amate e,nei momenti di maggiore debolezza, anche e perché no, coccolate ogni giorno dell’anno, non solo l’8 marzo  per quello che di buono, utile, vantaggioso per tutti pensano,dicono e fanno nella vita quotidiana. Forse noi,per prime, dobbiamo rivalutare il  nostro  essere donne senza voler emulare  gli uomini asssumendone atteggiamenti  e modi di pensare, né volendo prevaricarli.

Maria



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