Anche se è passata da poco, qualche
pensiero su questa giornata: non mi
piace la Festa della donna, come giorno in cui festeggiare fra donne, scambiarsi
auguri, ricevere mimose o altri fiori
ecc; non voglio riferirmi all’origine
storica di tale festa ma fare qualche riflessione sull’essere donna. Sono
felicissima di essere nata donna (se mi
fosse offerta la possibilità di un’altra vita e mi chiedessero che vorrei
essere risponderei “donna”!). Ma sono
anche consapevole che, ancora adesso, alla donna non è riconosciuta dignità
pari a quella dell’uomo, nel campo del lavoro, nella considerazione che,
in genere, la società ha di lei, delle sue capacità, potenzialità, sensibilità.
Uomo-donna: esseri diversi ma complementari
che devono continuamente confrontarsi senza prevaricazione reciproca. La
diversità è ricchezza, la dignità sia riconosciuta pari. Per questo motivo non
mi piace anche il discorso delle quote rosa in politica. Ogni donna che si
voglia occupare anche della cosa pubblica deve poterlo fare in relazione ai suoi meriti,alle sue doti e capacità
personali, non per la sola identità anagrafica.
I media hanno evidenziato che la festa della donna di quest’anno è stata
funestata dall’uccisione di due donne ma io
vengo sconvolta anche quando leggo
di donne che uccidono i figli. Certe azioni sono deprecabili per se stesse
indipendentemente da chi le commette, a danno di chi, e da cosa sono motivate.
Il mio desiderio è che le donne siano apprezzate,
rispettate, amate e,nei momenti di maggiore debolezza, anche e perché no,
coccolate ogni giorno dell’anno, non solo l’8 marzo per quello che di buono, utile, vantaggioso
per tutti pensano,dicono e fanno nella vita quotidiana. Forse noi,per prime,
dobbiamo rivalutare il nostro essere donne senza voler emulare gli uomini asssumendone atteggiamenti
e modi di pensare, né volendo prevaricarli.
Maria
Maria
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