Pochi giorni fa c'è
stata la Festa della donna, e il 19 marzo è stata la Festa del papà che mi sollecita a scrivere qualcosa, partendo da
una premessa, per me importante: sono contraria a qualsiasi avvenimento che venga sfruttato per motivi
commerciali.
Scrivo solo per dire
GRAZIE a tutti i papà e comincio proprio, con tanta nostalgia, dicendolo a mio
padre, morto tanti anni fa ma ancora molto presente in me.
A tutti i papà dico
grazie per il dono della vita, grazie per quello che fate per i vostri figli,
per i sacrifici che affrontate per amore, per tutto il bene che trasmettete
loro. So perfettamente che ci sono padri indegni di tale nome per il male che, invece, fanno
ai figli ma per questi provo una grande pena perché disconoscono il valore della paternità o non
lo hanno mai conosciuto.
Siamo in un momento di
grande confusione anche linguistica; mi dispiace che si vogliano sostituire i termini “padre”-
“madre” con “genitore 1” - “genitore 2” ( a parte il fatto che non ho ben
capito chi sarebbe 1 e chi 2 ) e
penso a quando i bambini iniziano a
parlare e balbettano i primi pa-pa-( o ba-ba )- ma-ma che poi diventano papà,
(simile a pappa!) o babbo, mamma. Con che parole dovranno essere sostituiti
quei primi balbettii che riempiono di tanta dolcezza i cuori di chi, parenti o
amici, li ascolta?
Qui mi fermo ripetendo
GRAZIE a tutti i papà
e non solo oggi 19 marzo, ma per tutti i 365 dell'anno
Maria
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