TRASFIGURAZIONE
Sperimenta la potenza
del dono!
Quante sfumature di colori e tonalità diverse di
melodie nel piccolo che dona semplicità, nel giovane che sprigiona entusiasmo,
nell’anziano che insegna saggezza!
Ed ecco un’immagine che si tinge d’amore. Impariamo il
linguaggio delle cose e ritroviamoci dentro.
Si racconta che nel bel mezzo di un deserto infuocato
dal sole, dei beduini avevano costruito un pozzo. Era magnifico, con la sua
carrucola e spiccava nella sabbia dorata, spesso sferzata dal vento che formava
con essa delle piccole dune. Al pozzo pareva d’essere un’isola in un mare
sabbioso. Era fiero di sé. Da tanti anni veniva usato per attingere dell’acqua.
Era felice col suo secchiello argentato, che correva, su e giù, canterellando
strane melodie. Aveva conosciuto tanta gente diversa, la quale veniva a prelevare
la sua bevanda preziosa, con anfore di creta. C’era perfino chi amava sedersi sul suo bordo per riposare
nelle ore più calde del giorno.
Col passare degli anni, però, incominciò a screpolarsi,
perdendo acqua da ogni parte e questa scemava sempre, più tanto che era ormai
difficile attingere perché il secchio non riusciva a riempirsi. Scendeva giù
vuoto e vuoto risaliva su.
Passarono i giorni … la carrucola cigolava, il pozzo
diventava mesto e il secchio, con il disuso, iniziava ad arrugginire.
Gli abitanti del deserto decisero allora di abbandonarlo
ed emigrarono altrove in cerca di altra acqua.
Un giorno mi sono recata in quel luogo, avevo sete e,
avvicinandomi a quel pozzo con la mia brocca, gli ho chiesto dell’acqua.
Piangeva, facendo scivolare dalle sue crepe un piccolo residuo d’acqua, rimasta
nel fondo. E la sabbia beveva avidamente, felice.
“ Perché sei così afflitto ?” gli ho chiesto.
Mi ha risposto: “ Com’è bella e lieta la vita quando
sei giovane e tutto ti va bene! Poi, avanzi negli anni e perdi il controllo di
te stesso, dei tuoi tempi. Ti rendi conto che qualcosa cambia e che gli uomini
ti mettono da parte e ti abbandonano. Non servi più, non conti più nulla. Sei
cercato finché sei bello e utile nel fiore degli anni. Sei amato finché sei in
grado di operare, finché stai bene “.
“ Come ti capisco, amico mio “, ho replicato. “ Ho
vissuto i tuoi momenti, rivivendoli in me “.
Ho lasciato poi quel posto, pensando a tanti ricordi
vissuti in me e negli altri. Sono ritornata qualche anno dopo cercando il mio
pozzo e, con stupore, ho visto che era immerso nel verde, tanto da non vederlo.
Un paesaggio bellissimo si presentava davanti ai miei occhi. Il mio amico era
felice. Quelle infinite goccioline d’acqua, che aveva sparso intorno a sé,
avevano dato vita a tanti piccoli semi. Era nata una fiorente vegetazione.
C’è
sempre un tempo per offrire tutta la ricchezza che hai nel segreto del tuo
cuore. L’amore ha un volto perennemente giovane: forte e tenace e, nello stesso
tempo, delicato e sereno. Nessun momento della nostra esistenza è senza colore
ma solo diverso. Me lo ha insegnato quel
vecchio pozzo sgretolato che, proprio nella terza età della sua vita, ha saputo
donare e trasfigurare con le sue
ultime gocce d’acqua, l’aridità del deserto in un’ oasi di pace.
Inco
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