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mercoledì 31 dicembre 2014

Inizio o fine?





Inizio o fine?


Mi sono chiesto se la notte
fosse la fine di un giorno
oppure l’inizio di una nuova giornata .
Nel primo caso
sono portato a fare un resoconto;
nell’altro,
sento la spinta a formulare un nuovo progetto.
Ti auguro un 2015
con molteplici notti piene di stelle,
che ti facciano sognare e realizzare
infiniti progetti.

                                                          Lorenzo




martedì 30 dicembre 2014

Un messaggio semplice per l'entrata del 2015






La canzone
 del vento

L’inverno camminava a passo lento, trascinando il suo peso di brividi e di gelo e il vento soffiava e fischiava, intonando la sua canzone ch’era come un mesto lamento, unito a gemiti sommessi. Andava forte, narrando una storia carica di amore e di tenerezza.

Ascolta la melodia del suo canto!

« Era un giorno particolare, diverso dal solito. Il cielo si presentava coperto di nubi immacolate, soffici, compatte, ammantate di luce soffusa che avviluppava la natura con i suoi bei paesaggi, donandole un tono di mistero. E la neve scendeva dal cielo, silenziosa. I suoi fiocchi somigliavano a tante farfalline bianche che si posavano ovunque, con volo leggero e delicato. Tutto era innevato. Appariva ricoperto di candore anche un campo solitario con i suoi alberi spogli, il quale ospitava un pupazzo di neve, con una bisaccia a tracolla, ricolma di grani di mais. Aveva un aspetto buffo: due bottoni per occhi, una carota per naso, un tracciato ridente per bocca. Portava un cappellino nero sulla testa “per ripararsi dal freddo” e, al collo, una bella sciarpa di lana, color rosso. Era di corporatura robusta, ben piantato!

sabato 6 dicembre 2014

Definizioni - La comprensione 2



Ho lanciato il mio pensiero oltre i confini della ragione e sono convinto che non tutti arriveranno alla fine di questa esposizione. Troppo complessa da trattare in un mondo dove si desiderano descrizioni immediate, redditizie, perché brevi e da non superare la soglia della scarsa attenzione che oggi impera ovunque.



Esistono zone particolari che non sono condizionate dai ritagli di idee. Cosa puoi dire, ad esempio, dell’ avversione o della simpatia ? Quali pezzi dell’intelligenza possono comporsi o aggregarsi per arrivare alla comprensione di alcuni sentimenti come la vicinanza o la distanza di una persona. Non riusciamo a cogliere le ragioni di tanti avvenimenti se non guardandoli con gli occhi del parere, dell’apprezzamento o dell’ esclusione. Ho capito che non si entrerà mai nella reale comprensione dell’altro se non uscendo fuori dalle riflessioni che esigono parametri fissi, schemi precisi, valutazioni talvolta asettiche e molto personali. Ma la realtà non è così strutturata. Per capire a fondo bisogna oltrepassare i limiti della ragione e andare nel campo, talvolta non chiaro, dei sentimenti o, meglio, della partecipazione. 

Questo non potrà mai essere fatto dall’intelligenza, perché chi vuole entrare nella sfera personale dell’altro, senza la pretesa di abbracciarla completamente, non potrà mai addentrarsi se non con strumenti che, dentro di noi, esigono altri  parametri. L’amicizia, la tolleranza, l’affetto non rientrano nel quadro delle cose condivisibili dalla ragione. Lo stesso grande capitolo che ci porta a scegliere alcune persone e sentire estranee altre, non poggiano su ragionamenti. Ho capito che la vera comprensione ha una sorgente nuova, che non è quella dell’intelligenza, che ne solo una parte. E questo l’ho imparato dalla contemplazione di fatti ed eventi umili, come la pioggia, la sorgente, le nuvole, il mare nel suo continuo ondeggiare.

Non ci sono ragioni e schemi che regolano le onde, o il soffio del vento. In cielo non ho riscontrato la via delle nuvole o la partitura del canto degli uccelli. Eppure tutto sembra progettato da una fonte che riflette amore. Non saprei spiegarmelo diversamente. Entrare nell’armonia del creato è scoprire che tutto è regolato da una corrente di bene che sa offrire a noi, uomini, una sinfonia concertante senza bisogno di partiture. Questo meraviglioso rapporto del tutto si comprende solo raggiungendo, non so come né con quali strumenti, una fonte che, come sorgente, ha il buio di un’origine dalla quale sorge ogni cosa. Ma c’è di più. Solo quando il mio intimo si carica di quell’energia rassicurante e fuori da ogni comprensione, e si vive nella profondità del proprio essere la spinta unificante a non diventare distaccati dalla realtà che mi si offre, solo quando non mi sento avversario o staccato da ciò che mi penetra, come un effluvio di bene coinvolgente: è proprio allora che acquisto la comprensione totale di ciò che mi circonda. E questo vale soprattutto con chi vuole comunicarmi qualcosa: egli è di fronte a me come una sintesi del suo essere che, talvolta mi si offre con formule ambigue, ma sempre è un volermi inebriare della sua offerta. Potrà sembrare umile o confusa semplice o articolata, ma pur sempre un tendere a me, anche nella durezza di una contrapposizione o nella formula di una lotta. Sempre è un’offerta che mi si dona con intenti diversi, ma che riesco a capire con quell’atteggiamento di assimilazione, come il cibo che entra a formar parte del mio essere.

Mi son chiesto, nell’immagine del cibo, se talvolta non rischia di essere velenoso o poco adatto al mio corpo. La morte e la malattia possono diventare la risposta a quella proposta. È proprio qui che mi si apre il  panorama complesso della comprensione: che faccio o non devo fare ? La risposta mi è apparsa tragica e indefinibile. In tal caso la comprensione è arrivare alle sorgenti del buio e capire che accettare o meno una comunicazione appartiene alla vita concreta in cui c’è lo spazio per il male immediato, non definitivo. Socrate sa di morire qualora ingerisca la cicuta, e preferisce entrare nel grande mistero che lo renda accettante di un’offerta di morte. Forse entra nella comprensione che la sua morte prende spunto, fisicamente, dal veleno ma si percepiva già radiato dalla sua società. Muore perché intende che la sua vita deve diventare l’esempio di una proposta diversa, e la sua comprensione è quella di accogliere di sparire pur di avvalorare le sue idee. È un discorso difficile da accogliere, se lo collochiamo sulla falsariga delle ragioni più o meno opinabili, ma la conclusione più vera è che se non ci collochiamo sul piano dell’amore, ogni decisione può diventare opinabile o discutibile. Sappiamo, per esperienza vissuta che nulla può diventare intimamente comunicabile se son si segue la via dell’ amore, che non scarta le ragioni, ma le completa in una sintesi superiore.

Comprendere è sempre un processo che ha, alla base, l’amore, quello che non si adultera nei rivoli di tanti ragionamenti.

venerdì 5 dicembre 2014

Pensiero del giorno - 5 dicembre 2014


giovedì 4 dicembre 2014

Pensiero del giorno - 4 dicembre 2014


mercoledì 3 dicembre 2014

Pensiero del giorno - 3 dicembre 2014


martedì 2 dicembre 2014

Pensiero del giorno - 2 dicembre 2014


lunedì 1 dicembre 2014

Pensiero del giorno - 1 dicembre 2014


sabato 29 novembre 2014

Pensiero del giorno - 29 novembre 2014


giovedì 27 novembre 2014

Pensiero del giorno - 27 novembre 2014


mercoledì 26 novembre 2014

Pensiero del giorno - 26 novembre 2014


lunedì 17 novembre 2014

Vademecum - Narciso




NARCISO
il loro simbolo è: armonia






21 marzo. In montagna la primavera si è destata dopo il lungo sonno invernale. Si preannuncia, oggi, una giornata fresca e serena.
Il sole si è vestito d’un manto di luce nel cielo azzurro e, con i suoi raggi luminosi, raggiunge ogni angolo buio che acquista un’aria di festa.
Intravedo, tra il verde che copre i pendii, dei fiori bianche che emanano un delicato profumo: sono i narcisi. Appaiono solitari, eretti sul loro stelo adorno di foglie anch’esse erette, che creano una certa eleganza. Questi fiori sono molto appariscenti. Hanno il perigonio aperto, rotato e coronata centrale a tromba: è il centro dei fiori. Per tal motivo sono chiamati anche con l’appellativo di Tromboni e Trombette.

giovedì 13 novembre 2014

Pensiero del giorno - 13 novembre 2014


lunedì 10 novembre 2014

Pensiero del giorno - 10 novembre 2014


domenica 9 novembre 2014

Pensiero del giorno - 9 novembre 2014


sabato 8 novembre 2014

Essenza





ESSENZA
Solo lui aveva visto
il fiore

Chi sa cogliere l’essenza delle cose che vede, senza perdersi in molteplici parole ?
Solitamente, sprofondiamo nell’abisso del pensiero che trascina lontano il nostro cuore.  A volte, ammucchiamo immagini su immagini fino a perdere di vista l’originale, quella vera.
Percorriamo le vie complesse e contorte della mente, anziché la via della semplicità che porta in modo diretto alla verità.
Miriamo, invece, all’essenziale !
A proposito, ricordo una storia di molto tempo fa. Ho sbiadito, però nella memoria i particolari e l’autore. Oggi la traduco facendomi aiutare dalla fantasia.

domenica 2 novembre 2014

Pensiero del giorno - 2 novembre 2014


sabato 1 novembre 2014

Nascondimento





NASCONDIMENTO


L’uomo sapiente
aspira al nascondimento

Il sogno dell’uomo è quello di essere diverso dagli altri. Si mira ad occupare posti che sono più in alto. Predomina l’ambizione, il desiderio di grandezza, l’arrivismo, come poter occupare gli alti seggi per diventare «un nome».

L’uomo sapiente aspira al nascondimento che è una virtù pregiata, forse amata da pochi. Essa diventa un tesoro che va riscoperto a poco a poco da chi, volendo seguire la via della saggezza, si pone alla sua ricerca, per imparare l’eloquio più bello tradotto dall’umile silenzio del cuore.

Il seguente racconto, seguito in parte dalla fantasia, ci insegna …

Pensiero del giorno - 1 novembre 2014


venerdì 31 ottobre 2014

Pensiero del giorno - 31 ottobre 2014


lunedì 27 ottobre 2014

Pensiero del giorno - 27 ottobre 2014


domenica 26 ottobre 2014

Pensiero del giorno - 26 ottobre 2014


sabato 25 ottobre 2014

Pietà





PIETA’
Essa si china
sulla debolezza …


La legge della sopravvivenza, nel regno animale, conosce il dominio del forte sul debole, arrivando perfino a sopprimerlo per i propri bisogni.

L’uomo scavalca questa legge, va oltre, usando la propria virulenza per indurre del male agli inetti. Quanti fatti dolorosi sulle pagine dei nostri giornali !

Ma esiste un sentimento profondo del cuore che è la pietà. Essa si china sulla debolezza del prossimo: lo raccoglie, lo protegge, lo difende, gli dona amore e sicurezza.

La seguente storia mette in luce l’astuto progetto di morte dei merli verso poveri lombrichi. Quest’immagine, però, viene usata solo per evidenziare la violenza contro creature inermi.

venerdì 24 ottobre 2014

Pensiero del giorno - 24 ottobre 2014


giovedì 23 ottobre 2014

Pensiero del giorno - 23 ottobre 2014


mercoledì 22 ottobre 2014

Pensiero del giorno - 22 ottobre 2014


martedì 21 ottobre 2014

Pensiero del giorno - 21 ottobre 2014


lunedì 20 ottobre 2014

Pensiero del giorno - 20 ottobre 2014


domenica 19 ottobre 2014

Pensiero del giorno - 19 ottobre 2014


sabato 18 ottobre 2014

Definizioni - La solitudine



L’ho scoperta come una folata di vento fresco soffiato in una giornata di arsura. Ne avevo sentito parlare e, in prima persona, vissuta in tutto il suo aridume. Ti senti come ritagliato in un mondo fatto di sequenze armoniche in cui sei una nota stonata. Vibri nell’aria con una certa insoddisfazione che nasce dal fatto che non sei integrato da nessuna parte. Suoni e basta senza alcun riferimento a uno spartito. Cerchi di armonizzarti con quanto ti circonda e trovi solo uno stridore che ti penetra e ti coinvolge.




mercoledì 15 ottobre 2014

Vademecum - Viola del pensiero



VIOLA DEL PENSIERO
io sono il simbolo del pensiero “

 

“ Fermati, tu che passi sempre frettolosa accanto a noi, con quella certa indifferenza! Non ci saluti nemmeno, non ti degni di uno sguardo, di una parola. Non ti accorgi della nostra bellezza armoniosa, eppure dicono che siamo fiori graziosi e di vari colori “.
Presto l’orecchio con interesse e mi fermo di botto presso un aiuola da dove proviene quella voce. Resto stupita. Che incanto ! Come ho potuto non accorgermi di quelle meravigliose viole che se ne stanno pensierose, con la corolla orientata verso la luce ? Solo una di esse è rivolta verso di me, ed è la stessa che pocanzi, mi ha rimproverata giustamente.

sabato 4 ottobre 2014

Vademecum - Bellis Perennis



BELLIS PERENNIS

“… pienezza di bene

di cui sono il simbolo






                Chissà quante volte, passeggiando per i campi e i prati nelle giornate di primavera, hai notato dei fiorellini simili  a pompo, il cui nome italiano è pratoline.
       Essi sono fiori pieni e per questo immagine simbolica della pienezza. Appartengono alla bellis perennis, una pianta di gran pregio per la decorazione primaverile delle aiuole. Ama i luoghi luminosi e richiede frequenti  innaffiature.
Ma diamo la parola ad un fiorellino che si è dischiuso stamane, accolto dal sole con la sua luce e il suo affettuoso saluto. Timidamente mi racconta:

sabato 27 settembre 2014

Trasparenze




 
TRASPARENZE

… racchiude le trasparenze
dell’infinito
 

     Ogni essere umano serba in sé un pezzo di cielo che, a sua volta, racchiude le trasparenze dell’infinito come un bene prezioso e nascosto.
    C’è chi lo imprigiona nel suo cuore, rinunciando a parteciparlo agli altri; c’è che lo disprezza e rifiuta; c’è chi ignora di averlo, per non donarlo e c’è chi lo elargisce, generosamente, con gioia. Tu possiedi questo bene, ma in chi ti raffiguri?
     Cercherò di tratteggiare, con parole semplici, il racconto che fa di se stessa una goccia di rugiada.

sabato 13 settembre 2014

Perdono




PERDONO

… « il perdono aveva

annientato l’odio »

 

E’ una rigida giornata invernale: fa molto freddo, ma mi sento protetto dal mio caldo cappotto color grigio perla.
Percorro la strada che porta ad una vecchia prigione ma, nel camminare, il mio piede inciampa contro un sasso consistente. Lo raccolgo e noto una scritta:
 Avevo una pietra per te, fratello ! .

giovedì 11 settembre 2014

Vademecum - Datura


DATURA

« siamo il simbolo

della docilità »


Autunno: stagione fantasiosa, ricca di colori, di foglie variopinte che abbelliscono gli alberi e adornano le siepi. Anche le pianure e le valli si preparano a rivestire tonalità diverse di verde.
L’autunno è anche il tempo dei pascoli. Dalla mia finestra osservo un gregge che si avvia verso un campo erboso. Le pecore seguono docilmente il cane pastore, facendo tintinnare i campanelli appesi al collo. Dietro di loro avanza, baldanzosa, una capretta che ignora il senso dell’ordine e della disciplina: si muove a suo piacimento. Chiude la fila un anziano pastore, appoggiato al suo bastone nodoso. Cammina fischiettando un vecchio motivo. È felice.