VIOLA DEL PENSIERO
“io
sono il simbolo del pensiero “
“ Fermati, tu
che passi sempre frettolosa accanto a noi, con quella certa indifferenza! Non
ci saluti nemmeno, non ti degni di uno sguardo, di una parola. Non ti accorgi
della nostra bellezza armoniosa, eppure dicono che siamo fiori graziosi e di
vari colori “.
Presto
l’orecchio con interesse e mi fermo di botto presso un aiuola da dove proviene
quella voce. Resto stupita. Che incanto ! Come ho potuto non accorgermi di
quelle meravigliose viole che se ne stanno pensierose, con la corolla orientata
verso la luce ? Solo una di esse è rivolta verso di me, ed è la stessa che
pocanzi, mi ha rimproverata giustamente.
“ Perdona – le
dico – piccola viola, la mia scarsa attenzione, ma ora sono lieta di ammirarvi
ed ascoltarti. Cosa mi vuoi comunicare ? “.
“ Io sono il
simbolo del pensiero, difatti il mio stesso
nome lo manifesta. Intendo il pensiero che sa riportare nel cuore la memoria di una storia di dolore o di gioia
vissuta e da custodire, poi, dentro come un bene prezioso per non dimenticarlo
mai, e non perderlo.
Mi hai inteso ?
Mi spiego meglio: parlo del pensiero come passaggio dalla
mente al cuore che è il ricettacolo
della memoria. Non trattenere in nessun modo, soltanto nella tua mente, la storia
degli uomini, ma lasciala cadere nell’ intimità di te stessa perché è lì che
puoi riviverla intensamente.
Potrai offrire
quei granelli di bontà che trattieni in te, così come noi offriamo la varietà
di colori dei nostri petali. Quanta bellezza in noi e quanta in te!
Diventa, per chi
ti avvicina, la rimembranza di un cielo che custodisce il tuo essere, rendendolo
scheggia di luce in questo mondo buio “.
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