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lunedì 17 novembre 2014

Vademecum - Narciso




NARCISO
il loro simbolo è: armonia






21 marzo. In montagna la primavera si è destata dopo il lungo sonno invernale. Si preannuncia, oggi, una giornata fresca e serena.
Il sole si è vestito d’un manto di luce nel cielo azzurro e, con i suoi raggi luminosi, raggiunge ogni angolo buio che acquista un’aria di festa.
Intravedo, tra il verde che copre i pendii, dei fiori bianche che emanano un delicato profumo: sono i narcisi. Appaiono solitari, eretti sul loro stelo adorno di foglie anch’esse erette, che creano una certa eleganza. Questi fiori sono molto appariscenti. Hanno il perigonio aperto, rotato e coronata centrale a tromba: è il centro dei fiori. Per tal motivo sono chiamati anche con l’appellativo di Tromboni e Trombette.

Cammino per i sentieri della montagna, lasciandomi sorprendere dalla bellezza della natura, ma il mio cuore è afflitto.  È un’afflizione che appartiene ad una storia particolare che mi avvicina ad una giovani coppia di amici in crisi per il loro matrimonio che si sta sgretolando. Pensano di separarsi per motivi di vicendevole incomprensione. Ciò mi addolora molto. Negli occhi del loro bimbo di cinque anni leggo tanta tristezza.
Sono immersa in questo pensiero, quando mi giunge una voce dalla bellissima distesa dei bianchi narcisi. Mi avvicino ed odo suoni curiosi e festanti. Mi sento chiamare e invitare da un Trombone: «Amica, vuoi partecipare al nostro concerto mattutino? È gratuito per te. Farai un’esperienza che ti procurerà una gioia inattesa ».
Questo invito entra nel mio cuore come acqua fresca che irrora il deserto del mio turbamento. Lo sento come un balsamo meraviglioso che viene a lenire le ferite della mia angoscia. Accetto subito, grata dell’invito.
Noto tanti piccoli insetti che prendono posto nei vari Tromboni e Trombette. Poi intonano, nei loro  strumenti, una dolce melodia da capogiro. Che armonia di accordi ed espressioni musicali! Un suono ad arte da lasciare stupiti.
I fiori aromatici, poi, si lasciano cullare dal vento leggero che suggerisce loro le parole di un canto. I narcisi cantano, emanando un soave odore.
Tutto è così ben intonato. Comprendo che il loro simbolo è l’armonia.
Approfondisco il messaggio corale del canto:

« Vieni con noi,
quando sei triste
e proverai la gioia
di un’armonia leggiadra
che sa di cielo.
E la riporterai nella tua terra
ch’ è il tuo cuore mesto
bagnato di pianto.
Vieni e apprenderai
che solo il bene
vince ogni male;
che solo l’amore
ricolma ogni vuoto
e riaccende la vita perduta.
Vieni con noi
e udrai suonare
il canto della pace
che sparge nell’aria
un profumo di note,
confuse con scintille di luce.
Non sentirai più
la mestizia del tempo,
né lo smarrimento
nelle tue ore.
Vieni, a nel tuo cuore
il pianto diventerà
melodia celeste ».

       Ho l’anima piena di emozione e mi lascio ancora trasportare da questo meraviglioso momento, quando mi giunge all’orecchio il suono di una trombetta. Alzo lo sguardo e vedo, in lontananza, un bimbo che avanza col suo giocattolo, gioioso.
Poi scorgo i miei amici che mi vengono incontro felici, stretti in un abbraccio.
Ecco l’evento nuovo e straordinario nato da questo concerto così ricco di semplicità, che mi ha fatto ritrovare l’armonia nel mio intimo.

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