La
rivelazione discreta della propria fede
UNA
ROSA
SFOGLIATA
E’
la mia testimonianza di
luce
Premetto
che, in questa mia storia intima, non vivrò un passato, né un futuro, ma solo
un presente. Penso che chi vive le cose del cielo, le attraversa, senza essere
condizionato dal tempo terreno.
Dio
dice nella Bibbia: « Io sono Colui che è ». E noi
abitiamo nel suo Essere presente.
Vieni,
entriamo insieme nel tempo di Dio !
Sono
in pellegrinaggio a Medjugorie. Improvvisamente, si fa sentire dentro di me una
voce suadente, amorevole, che dà un tono al mio viaggio spirituale. L’ascolto,
attentamente, contemplandola:
«
Parti dal tuo cuore e vieni da me. L’ appuntamento è su una brulla collina:
punto importante del nostro incontro. Ti attendo con la mia tenerezza di Madre
che, con amore, veglia sulla tua piccolezza e fragilità per infonderti coraggio
e donarti luce nei momenti bui . Io sono la Vergine del silenzio. Ti precedo,
sfogliando davanti ai tuoi passi, una rosa, che ho colto nel giardino del
paradiso. I suoi petali ti segnano un tracciato per far ritorno, al termine del
tuo pellegrinare, nel tuo cuore ».
Ed
ecco petali sulla strada dove leggo, su ognuno di essi, le sofferenze e le
ansie degli uomini, dispersi nel mondo dolente.
Petali
per chi serbo una richiesta di grazia da presentare alla Regina della Pace.
Petali
che mi impegnano in una vita, non certo superficiale, ma difficoltosa ed
incerta.
Petali
di dolori che vivo in tutta la loro crudezza ed intensità, senza capire il
perché, la ragione, la fine.
O
Maria, tu mi sussurri nel profondo:
«
Figlia, ricorda che per vivere pienamente i patimenti degli altri, è necessario
che tu esca da te e inizi a muoverti, camminando, a volte, anche distante dalla
tua anima: abbandonata, sofferente, stanca.
È
un avanzare nella povertà genuina di un percorso non facile, ma duro e faticoso
».
Medjugorie:
punto d’arrivo alla meta desiderata.
Nubi
addensate nel cielo grigio nascondono il sole che tenta, in ogni modo, la
ricerca di uno spiraglio d’azzurro per apparire, curioso di vedere cosa accade
in un pezzo di terra, povera e arida, però, tanto preziosa.
Dice
alla nuvole:
«
Perché occupate tutto lo spazio celeste ? Solo a me tocca dare il benvenuto ai
pellegrini che giungono da lontano ».
Ma
le nuvole si compattono di più e sembrano non prestargli attenzione.
Si
presenta, ora, maggio: sta per chiudere i battenti e, tra gli interstizi di
rocce rossastre che fanno d’ingresso al piccolo paese, si mettono in mostra dei
papaveri rossi, che offrono una festosa e gaia accoglienza agli ospiti.
Partecipo
a te, umilmente, la mia esperienza. Coglila nella semplicità di un vissuto
profondo che è generato dal silenzio. Il suo suggerimento è dato dalla voce
della Madonna, anch’essa silenziosa e carica di mistero. Dentro sono sola con
me stessa, spoglia di esigenze e di desideri. Ho solo l’anelito di entrare in
contatto con Maria, in un ascolto, privo di parole e assente di attese. Non mi
aspetto nulla. Non provo nessun trasporto né affezione: sono quasi come un’ incredula.
Così sono tutti i momenti che trascorro in questo sacro luogo. Provo perfino
dolore e delusione, chiedendomi : « Perché sono venuta qui ? ».
Non
sento più alcuna voce.
Mi
giungono, però, le parole della veggente Viska che racconta di una piantina
posta in un vaso da curare e innaffiare: è una rosa profumata. Vuol essere
l’immagine della mia vita, cara alla Madonna. Mi colpisce tanto. Ho un sussulto
di gioia, pensando alla rosa sfogliata da Lei. È un segno bellissimo, una risposta
attraverso la voce silente della Vergine di Luce.
Ora
lascio questo posto e, nel viaggio di ritorno, seguo il tracciato dei petali.
Su ogni petalo leggo una virtù da praticare nella vita. Li raccolgo con il desiderio
ardente di far ritorno nel mio cuore dove mi attende una meravigliosa sorpresa:
trovo la mia Mamma celeste che mi chiede i miei petali. Glieli porgo. Lei li
mette insieme e, prodigiosamente, si trasformano in una profumatissima rosa.
Poi la ripone in un vaso, chiedendomi di averne cura. Sono felice perché so che
Maria è con me.
Riascolto,
ora, nuovamente la sua voce:
«
Rammenta sempre, che solo nel tuo essere silenzioso tu puoi raccogliere il
respiro del cielo e ascoltare il battito del cuore del tuo Dio e il suono
melodioso dei suoi passi.
Il
suo cielo è già dentro di te ».
Ricorda:
Tutte
le cose sparpagliate,
che
noi viviamo,
si
aggregano in una unità superiore
che
le rende vive:
solo
Dio sa creare
questa
meravigliosa unità.
È
come l’immagine
di petali disseminati,
che
si ricompongono
in
una bellissima rosa,
grazie
al tocco
di
chi sa ordinare la realtà.
Incoronata
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