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sabato 6 giugno 2015

Una rosa sfogliata



La rivelazione discreta  della propria fede
 


UNA ROSA
SFOGLIATA

 E’ la mia testimonianza di luce


Premetto che, in questa mia storia intima, non vivrò un passato, né un futuro, ma solo un presente. Penso che chi vive le cose del cielo, le attraversa, senza essere condizionato dal tempo terreno.
Dio dice nella Bibbia: « Io sono Colui che è ». E noi abitiamo nel suo Essere presente.
Vieni, entriamo insieme nel tempo di Dio !

Sono in pellegrinaggio a Medjugorie. Improvvisamente, si fa sentire dentro di me una voce suadente, amorevole, che dà un tono al mio viaggio spirituale. L’ascolto, attentamente, contemplandola:
« Parti dal tuo cuore e vieni da me. L’ appuntamento è su una brulla collina: punto importante del nostro incontro. Ti attendo con la mia tenerezza di Madre che, con amore, veglia sulla tua piccolezza e fragilità per infonderti coraggio e donarti luce nei momenti bui . Io sono la Vergine del silenzio. Ti precedo, sfogliando davanti ai tuoi passi, una rosa, che ho colto nel giardino del paradiso. I suoi petali ti segnano un tracciato per far ritorno, al termine del tuo pellegrinare, nel tuo cuore ».
Ed ecco petali sulla strada dove leggo, su ognuno di essi, le sofferenze e le ansie degli uomini, dispersi nel mondo dolente.
Petali per chi serbo una richiesta di grazia da presentare alla Regina della Pace.
Petali che mi impegnano in una vita, non certo superficiale, ma difficoltosa ed incerta.
Petali di dolori che vivo in tutta la loro crudezza ed intensità, senza capire il perché, la ragione, la fine.
O Maria, tu mi sussurri nel profondo:
« Figlia, ricorda che per vivere pienamente i patimenti degli altri, è necessario che tu esca da te e inizi a muoverti, camminando, a volte, anche distante dalla tua anima: abbandonata, sofferente, stanca.
È un avanzare nella povertà genuina di un percorso non facile, ma duro e faticoso ».

Medjugorie: punto d’arrivo alla meta desiderata.
Nubi addensate nel cielo grigio nascondono il sole che tenta, in ogni modo, la ricerca di uno spiraglio d’azzurro per apparire, curioso di vedere cosa accade in un pezzo di terra, povera e arida, però, tanto preziosa.
Dice alla nuvole:
« Perché occupate tutto lo spazio celeste ? Solo a me tocca dare il benvenuto ai pellegrini che giungono da lontano ».
Ma le nuvole si compattono di più e sembrano non prestargli attenzione.
Si presenta, ora, maggio: sta per chiudere i battenti e, tra gli interstizi di rocce rossastre che fanno d’ingresso al piccolo paese, si mettono in mostra dei papaveri rossi, che offrono una festosa e gaia accoglienza agli ospiti.
Partecipo a te, umilmente, la mia esperienza. Coglila nella semplicità di un vissuto profondo che è generato dal silenzio. Il suo suggerimento è dato dalla voce della Madonna, anch’essa silenziosa e carica di mistero. Dentro sono sola con me stessa, spoglia di esigenze e di desideri. Ho solo l’anelito di entrare in contatto con Maria, in un ascolto, privo di parole e assente di attese. Non mi aspetto nulla. Non provo nessun trasporto né affezione: sono quasi come un’ incredula. Così sono tutti i momenti che trascorro in questo sacro luogo. Provo perfino dolore e delusione, chiedendomi : « Perché sono venuta qui ? ».
Non sento più alcuna voce.
Mi giungono, però, le parole della veggente Viska che racconta di una piantina posta in un vaso da curare e innaffiare: è una rosa profumata. Vuol essere l’immagine della mia vita, cara alla Madonna. Mi colpisce tanto. Ho un sussulto di gioia, pensando alla rosa sfogliata da Lei. È un segno bellissimo, una risposta attraverso la voce silente della Vergine di Luce.

Ora lascio questo posto e, nel viaggio di ritorno, seguo il tracciato dei petali. Su ogni petalo leggo una virtù da praticare nella vita. Li raccolgo con il desiderio ardente di far ritorno nel mio cuore dove mi attende una meravigliosa sorpresa: trovo la mia Mamma celeste che mi chiede i miei petali. Glieli porgo. Lei li mette insieme e, prodigiosamente, si trasformano in una profumatissima rosa. Poi la ripone in un vaso, chiedendomi di averne cura. Sono felice perché so che Maria è con me.
Riascolto, ora, nuovamente la sua voce:
« Rammenta sempre, che solo nel tuo essere silenzioso tu puoi raccogliere il respiro del cielo e ascoltare il battito del cuore del tuo Dio e il suono melodioso dei suoi passi.
Il suo cielo è già dentro di te ».
 
       Ricorda:

Tutte le cose sparpagliate,
che noi viviamo,
si aggregano in una unità superiore
che le rende vive:
solo Dio sa creare
questa meravigliosa unità.
È come l’immagine
 di petali disseminati,
che si ricompongono
in una bellissima rosa,
grazie al tocco
di chi sa ordinare la realtà.
 
                                     Incoronata

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