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mercoledì 17 giugno 2015

L'intruso



L’INTRUSO

È ora di pranzo.
In un ristorante mi viene servito un contorno fresco con aceto. Ma guarda che sorpresa ! Vedo una foglia d’insalata che cammina, tremante, nel mio piatto. La contemplo esterrefatta. Che sarà mai ? Riesce a scansare perfino le altre foglie per farsi largo. Gira in tondo sul bordo fiorito della ceramica, senza fermarsi mai.
-  Aho ! – chiedo – chi c’è sotto questo cappello verde che avanza senza soste ? Esci fuori, allo scoperto, che ti veda in faccia!
S’affaccia un bruco, ben pasciuto, verde come la foglia, il quale mi risponde con rispetto e determinazione:
- Senza offesa, io sono il padrone di casa : colto, distinto, perbene. E faccio “ clic “ perché mi piace fare “ clic “.
Ha gli occhi lucidi, semiaperti, è brillo. Si è solo ubriacato d’aceto. Apre la bocca e sbadiglia, poi ruzzola parole senza senso, sconnesse.
Mi rivolgo al cameriere:
-  Questo intruso, chi ce l’ha messo ? Non pretenderà mica che paghi l’intero conto per un allucinato che m’ha risucchiato tutto il condimento !
- Non ha ragione, purtroppo, - risponde l’altro . l’allucinato è incluso nel pranzo.
E giù parole dure …
Intanto la foglia d’insalata riprende a girare, nel piatto, ignara della lite accesa.

C’è chi crede che vi è sempre un intruso, che viene a guastare la festa. A pensarci bene, però, questi è parte integrante di un tutto,  come realtà  che costituisce … il sapore della vita.
                                                               Inco

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