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venerdì 5 giugno 2015

Sproloquio



SPROLOQUIO

- Abbocchi o non abbocchi ?  - grida un vermetto impaziente a un pesce di grossa taglia che sfreccia nel mare.

È stato addestrato dall’uomo a catturar la preda, per cui si dà da fare a smerciar parole, senza convinzione, votato ad una morte sicura.

-  Certo, non mi cambi la vita – rispose l’altro sei così minuto e magro, e per di più esaurito, che mi fai pena.

Il pesce tira fuori, dal cassetto della sua memoria, tutto il suo sapere. In fondo, che ha da perdere ? Da grande  conoscitore considera quel minuscolo essere atomizzato un toccasana: una vitamina benefica, una chicchera di energia che rivitalizza il corpo affaticato e sotto stress.

-   Suvvia, t’accontento ! -   dice al piccoletto. – Vien qua che ti mangio volentieri. Mi fai gola !

       E s’avvicina, spalancando la bocca ma, all’improvviso strabuzza gli occhi e s’accorge del tranello: il verme è stecchito, attaccato all’amo. Il pesce agita la coda e scappa via.

       Il pescatore, ansioso e felice, vede la canna che si piega per il peso. Tira subito la lenza, ma all’amo vede attaccato soltanto il verme.



        Quanti sproloqui non servono a convincere gli altri! Spesso, essi nascondono l’inganno dei potenti che tendono tranelli agli uomini, servendosi dei deboli. 

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