SPROLOQUIO
- Abbocchi
o non abbocchi ? - grida un vermetto
impaziente a un pesce di grossa taglia che sfreccia nel mare.
È stato
addestrato dall’uomo a catturar la preda, per cui si dà da fare a smerciar
parole, senza convinzione, votato ad una morte sicura.
- Certo,
non mi cambi la vita – rispose l’altro sei così minuto e magro, e per di più
esaurito, che mi fai pena.
Il pesce tira
fuori, dal cassetto della sua memoria, tutto il suo sapere. In fondo, che ha da
perdere ? Da grande conoscitore
considera quel minuscolo essere atomizzato un toccasana: una vitamina benefica,
una chicchera di energia che rivitalizza il corpo affaticato e sotto stress.
- Suvvia,
t’accontento ! - dice al piccoletto. – Vien qua che ti mangio volentieri. Mi
fai gola !
E
s’avvicina, spalancando la bocca ma, all’improvviso strabuzza gli occhi e
s’accorge del tranello: il verme è stecchito, attaccato all’amo. Il pesce agita
la coda e scappa via.
Il
pescatore, ansioso e felice, vede la canna che si piega per il peso. Tira
subito la lenza, ma all’amo vede attaccato soltanto il verme.
Quanti
sproloqui non servono a convincere
gli altri! Spesso, essi nascondono l’inganno dei potenti che tendono tranelli
agli uomini, servendosi dei deboli.
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