PRESUNZIONE
In
un luogo solitario s’incontrarono, un giorno, per scommessa, il sole e il
vento.
E
c’era un cappello conteso da due forze avverse. Stava così bene sul capo del
suo padrone: ben tenuto, spazzolato a dovere e, anche, di compagnia però presagiva
che non ci sarebbe rimasto a lungo.
Avvenne
che s’incapricciò il vento. Gli girò in mente di sentirsi bravo, peccando di
presunzione.
Disse
al sole con baldanza:
- Voglio scommettere con te la
testa dell’uomo, a chi è capace di rimuovergli il copricapo. Certo che, di
sicuro, vincerò io. Ti farò restare a bocca aperta per la sorpresa.
Il vento presuntuoso ci provò col soffio suo
potente e la sua forza, ma il signore teneva la mano ben ferma, inchiodata
sulla capoccia. Alla fine il vento s’arrese.
Il
sole rise a crepapelle:
- Come si scarso, amico mio, di
valore s’intende e poco creativo ! Guarda me, invece, non perderti manco uno
squarcio della scena
Subito,
col suo calore, picchiò sul capo del passeggero il quale, sbuffando, gridò al
copricapo :
- Uffa, perché t’infochi ? Che ti
sei impazzito ? Che sudore ! Che caldo ! Che afa ! Mi piglia smania. Brucio.
E
all’istante afferrò il cappello e lo lanciò lontano, in mano al vento.
Quanti sforzi immani per
dimostrarci bravi e forti ! E’ questa la presunzione.
Sta attento, tu, quando gareggi:
di te c’è sempre uno più forte.
Inco
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