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sabato 13 giugno 2015

Presunzione



PRESUNZIONE
 
In un luogo solitario s’incontrarono, un giorno, per scommessa, il sole e il vento.


E c’era un cappello conteso da due forze avverse. Stava così bene sul capo del suo padrone: ben tenuto, spazzolato a dovere e, anche, di compagnia però presagiva che non ci sarebbe rimasto a lungo.

Avvenne che s’incapricciò il vento. Gli girò in mente di sentirsi bravo, peccando di presunzione.

Disse al sole con baldanza:

-  Voglio scommettere con te la testa dell’uomo, a chi è capace di rimuovergli il copricapo. Certo che, di sicuro, vincerò io. Ti farò restare a bocca aperta per la sorpresa.

Il  vento presuntuoso ci provò col soffio suo potente e la sua forza, ma il signore teneva la mano ben ferma, inchiodata sulla capoccia. Alla fine il vento s’arrese.

Il sole rise a crepapelle:

- Come si scarso, amico mio, di valore s’intende e poco creativo ! Guarda me, invece, non perderti manco uno squarcio della scena

Subito, col suo calore, picchiò sul capo del passeggero il quale, sbuffando, gridò al copricapo :

- Uffa, perché t’infochi ? Che ti sei impazzito ? Che sudore ! Che caldo ! Che afa ! Mi piglia smania. Brucio.    

E all’istante afferrò il cappello e lo lanciò lontano, in mano al vento.



Quanti sforzi immani per dimostrarci bravi e forti ! E’ questa la presunzione.

Sta attento, tu, quando gareggi: di te c’è sempre uno più forte.
                                                   Inco

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