FISSAZIONE
Chissà
perché, di botto, s’era fissato di non essere di carne ma solo d’ossa.
Si
guardava allo specchio e si diceva:
- Giovannino, quanto sei brutto !
Che t’hanno riesumato ? Che faccia cadaverica !
E
fu tanta la fissazione che s’ammalò di mente e finì all’ospedale. Poveraccio,
si vedeva come uno scheletro e s’impressionava. Il bello è che gli pareva
d’essere un morto che cammina.
Ogni
mattina il dottore gli chiedeva col suo accento particolare:
- Giovannino, chi tu sei ?
E
lui di rimando:
- Uno scheletro, dottore.
Passarono
tanti giorni e la fissazione non se ne andava. Però, arrivò finalmente la
guarigione. L’uomo attendeva l’esame per essere promosso con la domanda del suo
medico:
- E ora, Giovannino, dimmi: chi tu
sei ?
Per
la prima volta lui rispose con un sorriso:
- Sono un essere umano, in carne ed
ossa, per convinzione.
Allora
fu dimesso e il soggetto, fischiettando felice, riprese la strada della sua
casa. Ma, non passò molto tempo che se lo videro arrivare all’ospedale con
l’affanno e il batticuore.
Chiese
il dottore preoccupato:
- Che è stato, Giovannino, stai
male ? Che hai che tu tremi e sgrani gli occhi come i fanali della locomotiva ?
Quello,
meschino, gli rispose:
- Ho incontrato un cane grosso, gli
ho detto: Guardami negli occhi: capiamoci. Io sono convinto di essere un uomo
di carne, ma tu sei convinto che non sono un osso?
- Beh ? Il cane che ti ha detto ?
- Nulla. S’è messo a corrermi
appresso.
Ogni uomo ha i suoi pallini o
chiodi fissi. Talvolta, questi generano una prospettiva di vita non veritiera.
Attenti a non proiettare fuori
ciò che rischia di essere solo una fissa interiore.
Inco