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sabato 9 maggio 2015

Grani di sale - Prigioniero



PRIGIONIERO

- Ma che t’è successo ?  - chiede un cagnetto che pare una virgola, tanto è piccolo, a un grosso cane mastino - mi sembri esaurito, corri su e giù, avanti e indietro, senza fermarti un momento.
Così ha parlato l’ex guardiano, mezzo cecato, d’una villa.
L’altro ringhia e gli risponde tutto acceso:
- M’hanno arruolato per montar la guardia al posto tuo, che non ci vedi, a questa caserma di casa, con famiglia numerosa. Il giorno che c’è stato il furto, due tipi strani han confessato che rubavano arance e l’hanno arrestati. Sarà vero ?
Ed io son costretto, ora, a girare intorno agli alberi d’arance, nel giardino, abbaiando più forte che possono permettermi i miei polmoni. Sono sempre pronto a far paura, dico, non ai ladri, ma ai padroni. Come sento che aprono la porta di casa per uscire, accorro subito e abbaio forte per proteggerli. Sono così devoto !
E loro, invece, come mi vedono, scappano e si richiudono dentro di corsa, spaventati. Io non so perché, eppure ho trovato qui la pace mia, ma la famiglia forse no. Mi pare d’essere così dolce e pur gentile. Ogni mattina, porto sulla soglia dell’ingresso un’arancia che raccolgo, con amore, nell’aranceto, per rispetto e affezione a questi padroni miei.

A volte, diventiamo prigionieri delle nostre stesse difese che ci scegliamo per proteggerci.

                                                             Inco

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