PAPAVERO
«
Sono il simbolo
della consolazione »
Giugno: è
arrivata l’estate con il suo sole cocente che fa maturare i frutti.
Nei campi estesi
e soleggiati, le bionde spighe, ritte sui loro lunghi steli, sono già piene di
chicchi, pronti per essere macinati. Ogni sera, nell’ora del tramonto, assisto
al meraviglioso spettacolo del loro ondeggiare: il vento, con il suo soffio le
culla dolcemente cantando la sua canzone.
Ed esse emettono
dei suoni che diventano parole cariche di poesia che si mescolano a quelle dei
tanti papaveri. Tutta la grande distesa si abbellisce di armonie ed emergono
tanti puntini rossi che si fondono con il grano, dando alle spighe un tocco di
varia melodia e riposo.
Mi lascio
catturare da uno di loro, più intraprendente degli altri. Ha una storia da
raccontarmi. Mi chino verso di lui e ascolto ciò che mi dice nel segreto. Non
ama farsi udire dagli altri.
« Sono il
simbolo della consolazione e te ne voglio dare atto. Qualche giorno fa c’è
stata una grandinata. Che spavento ! Non sapevamo come ripararci. Una gelida
pallina di ghiaccio insensibile ha colpito a morte lo strumento musicale di un
povero grillo, mentre lo accordava per utilizzarlo nel suo concerto notturno.
Questi era desolato e se ne stava aggrappato al mio stelo, impaurito e
impietrito. Il dolore lo aveva colto di sorpresa e aveva perso la parola.
Non
rattristarti, mio piccolo amico – gli ho detto – vedi il cuore del mio fiore a
forma di tamburello ? Fanne un tuo strumento per accompagnare il tuo canto ! La
mia idea geniale gli ridiede vita.
Provò il suo
nuovo strumento ed ora, con gioia, lo vedo ogni notte al suo posto di lavoro
che suona sorridente, battendo il tamburello con due dei miei stami, usandoli
come bacchette. È felice.
Nel mio cuore ha
trovato la consolazione .
È proprio vero
che, per dare un sorriso a chi è nel pianto, bisogna saper perdere qualcosa,
cui teniamo tanto.
A proposito, voglio
invitarti questa notte ad assistere al concerto dei grilli canterini e al
grazioso ballo dei papaveri rossi, che ondeggiano timidamente, confusi in mezzo
al grano ».
Inco
0 commenti:
Posta un commento