IRIS
CHIAMATO
A SIMBOLEGGIARE
LA
MEDIAZIONE
Era
giunta l’estate e il sole non esitava ad infuocare l’aria e la terra, favorendo
lo sbocciare dei fiori di quella stagione.
Voglio
presentarti un fiore, l’iris che, di solito, preferisce vivere in un luogo ben
soleggiato, come sua esigenza colturale.
Iris
è un nome greco che significa arcobaleno. Il suo appellativo, infatti, dipende
proprio dalla molteplicità dei suoi colori che si abbinano in modo meraviglioso.
Vuoi
sapere cosa accadde, un giorno, in un giardino ?
In
un’alba radiosa era fiorito un iris dai petali bellissimi. Aveva trovato riparo
in un posto ombreggiato, sotto gli alberi, dove due rampicanti stendevano i
loro rami, dirigendoli ambedue verso un albero maestoso, cercando di occuparlo.
Ci tenevano tanto, ma … era sorta tra loro una lite molto accesa. Ognuno di
essi avanzava il diritto di precedenza.
Il
fiore tentava di fare da tramite per mettere pace. In cambio ricevette solo
atti di violenza. Si accanirono brutalmente contro di lui, cercando di
attorniarlo con i loro rami per soffocarlo e azzittirlo. Mi pareva di sentire
il suo pietoso lamento : « Perché mi fate male ? Io cerco solo il vostro bene !
La prepotenza, l’arroganza e la corsa alla ricerca del primo posto, per
ottenere la parte migliore, non hanno alcun valore nella vita. L’umiltà che
porta alla comunione, è la virtù che conquista il cuore di tutti, perché essa è
arrendevole e non prepotente.
Non
ci sono, forse, altri alberi accanto a voi, che meritano la vostra considerazione
e a cui affidare i vostri preziosi rami e abbellirli con i vostri fiori
leggiadri ? Guardate me: ho la parte superiore fatta di un modo, mentre quella
inferiore è adornata da striature meravigliose. Eppure la grazia del mio fiore
consiste proprio in questi due aspetti che formano un unico fiore. Ci può
essere tanta bellezza anche nella diversità di forme, perché ciò che attira la
nostra attenzione è quella graziosa armonia che nasce da cose che vivono la
comunione proprio laddove appare una spinta alla disunione, che separa e non
unisce. Io, invece, vivo felice nel mio essere un’accoppiata di colori, di
striature, di variazioni che sono presenti nel mio olezzante fiore ».
I due rampicanti si accorsero che quella
piantina di iris era uno splendore e che tutto si armonizzava in quella
fioritura, così diversa nella parte superiore da quella inferiore. Ognuno di
loro si scelse il proprio albero da ornare. Liberarono dalla loro stretta quel
mediatore, che appariva ai loro occhi come uno stupendo arcobaleno di colori.
Capirono allora quanto male ci sia nel non valutare le ricchezze degli altri e
quanto bene può nascere dal vivere offrendo la propria diversità semplice e
pura. Ecco perché nel giardino ci fu una grande festa per l’iris, il fiore
chiamato a simboleggiare la mediazione.
Inco
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