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sabato 30 agosto 2014

Vademecum - Non ti scordar di me


NON TI SCORDAR DI ME

« … è il simbolo del ricordo »


« Chi sei tu che mi passi accanto, distrattamente, mentre sei tutta intenta a seguire il volo di una farfalla spensierata, nel prato verde ?».
« Oh, scusami fiorellino azzurro, sei così piccolo che neanche ti ho visto. Dài, parlami di te, mi rende lieta fare la tua conoscenza ».
Allora il fiore, con tono carico di dolcezza, mi confida: « Appartengo ad una pianta erbacea, cespugliosa, con numerosi fiori piccoli e azzurri, come il cielo, riuniti in infiorescenza. Con i miei fratellini cerchiamo spazi ombrosi, tra le rocce, per attecchire e fiorire, ma ci adattiamo anche a tutti i terreni: siamo molto comunicativi.
Il mio nome, Non ti scordar di me, nasconde un profondo significato: è il simbolo del ricordo.


Si racconta che due giovani innamorati, qualche anno fa, passeggiavano lungo un fiume ed ammiravano splendidi fiori azzurri, portati dalla corrente: i Non ti scordar di me. Erano troppo belli, semplici e graziosi. Per farne omaggio alla sua fidanzata, il giovane si sporse tanto da cadere in acqua e, mentre veniva portato via dalla corrente, ricordava alla sua amata di non dimenticarsi mai di lui. Ma come poteva, la povera ragazza, perdere il suo amato per causa nostra ?
I fiorellini azzurri pregarono allora un albero che cresceva più in là, proprio in mezzo al fiume, di trattenere, con i suoi robusti rami, la corsa di quel giovinetto sfortunato. Ed ecco che, al suo passaggio, i rami di quell’enorme gigante buono, in riva al fiume,  si piegarono delicatamente e lo colsero in una stretta amichevole. Era salvo ! ».
Il mio amabile narratore termina qui il suo racconto. Dopo averlo lasciato, incontro per caso una mia amica e mi parla di un matrimonio particolare in cui la sposa aveva ricevuto in dono, dal suo sposo, un bouquet di fiorellini azzurri: i Non ti scordar di me. L’ambiente si colorò di azzurro, come quei fiori, e tutti vissero, in quella giornata, il ricordo di una meravigliosa storia che fece piegare quell’albero, in riva al fiume, con le sue braccia nodose, per salvare chi stava per essere vittima delle acque che lo inghiottivano.
Quella pianta, si fece garante di un futuro di felicità grazie alla sua delicatezza di non scordare il gemito di una futura  sposa. Il vero ricordo è quello che sa offrire gioia.

                                                             Inco

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