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sabato 28 giugno 2014

Luce





Luce

lasciati bagnare

dalla luce!

 

Cammini nella  nebbia di questo mondo senza riferimenti, perso in te stesso, assente dagli altri, distante dal cielo. Cammini verso un orizzonte che vedi straniero, perché non ti offre, come speri tu, una meta sicura.
Ti cerchi, chiamandoti ad alta voce, ma non ti rispondi. Vivi la precarietà nella tua storia: un lavoro precario, una famiglia precaria, degli amici precari, un’esistenza precaria e, precari anche i tuoi rapporti con il mondo che ti circonda.
Tutto ti sfugge di mano e non riesci, in alcun modo, ad afferrare alcuna cosa e chiederle: perché scappi lontano da me ? E ti senti solo, abbandonato, tradito, mentre una fitta nebbia ti avvolge e … 

Un tempo primaverile, una gita in montagna organizzata in pullman. Già prima della partenza ho ripercorso all’indietro, con la mia mente, la strada che feci qualche anno fa: quante curve e  precipizi, vuoti e tornanti … mi inquietavano tanto. A malincuore ho intrapreso il secondo viaggio, non facile, ma … mi attendeva un’esperienza  bellissima che ha significato molto per me.
C’era tanta nebbia, quel giorno, come una nube trasparente, soffice, avvolgente, che accoglieva nel suo biancore l’avanzamento dell’ autobus sul quale viaggiavo.
Mi sentivo portare su … su … per quella salita montuosa dove tutto era diventato invisibile, anche quei tornanti, come fossero stati cancellati. Non si vedeva nulla se non quel nebbioso piccolo tratto di strada che era dinanzi a me e dava un tono di allegria al paesaggio.
Che pace infinita provavo nel cuore ! Mi sentivo accompagnata da una forza accattivante che mi donava conforto e sicurezza, pur togliendomi la visione di ciò che mi circondava. Strano … non avevo paura. Era tutto così bello e di grande suggestione !
Allora ho pensato subito a quella risposta che attendevo quando mi chiamavo per nome, mentre la mia voce risuonava nel vuoto, senza replica.
Ecco qual era la risposta chiara, certa: quella sicurezza interiore nasceva dal sentirmi protetta dalla nebbia che, invece di procurarmi smarrimento e precarietà, mi donava un suadente motivo di tranquillità.
Ho cercato e ho trovato la sorgente dell’unica felicità, lo scopo di ogni esistere su questa terra desolata, il senso di ogni storia umana. E ancora, il bene che contrasta ogni male, il cielo celato dietro il mio cupo orizzonte di dolore e la vita riscattata da ogni morte che s’innesta nella Luce. Mi sono imbattuta, quasi per caso, in questo ambiente nebbioso dove era proprio il non vedere, il non capire ad aprirmi il cuore alla gioia, affidando la mia vita a quel conducente che oltrepassava, con la sua vista, ogni orizzonte nascosto. Non è sempre un bene vedere chiaramente, con gli occhi della mente, il sentiero che percorriamo, ma alcune volte la nebbia di tante nostre ignoranze sanno celare pericoli e apprensioni che svaniscono davanti all’ esperienza di chi ci conduce. La foschia può rappresentare un occultarmi i pericoli che non si risolvono col guardarli continuamente, occupando il cuore con ansie e tormenti. Talvolta la nebbia serve, in alcune occasioni, a immergermi in uno stato di affidamento e generare nel mio intimo un sentimento di profonda serenità. Tutto questo va oltre ogni ragione, proprio come accade alla densa nebbia in cui, m’inoltro, fidandomi del conducente.
Questa è la luce che mi appare, quando mi abbandono a chi ha cura e amorevole conoscenza della mia vita.
Adesso possiedo in me la vera luce, che mi aiuta a stanare e vincere tutte le mie paure.
Cerca anche tu, amico mio, amica mia, la risposta misteriosa nel tuo spirito che, valutando tutte le tue domande, dileguerà da te ogni dubbio e troverai il coraggio di percorrere la tua strada.
 
                                                                               Inco

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