CONTATTO
TU RESTI IN ME
COME UNA LIETA SORPRESA…
La nostra vita è come la
pagina di un foglio di carta bianca, sulla quale un lapis traccia dei pensieri
liberi.
Inizia una storia che scorre
lentamente nel tempo, con tutti i suoi risvolti positivi e negativi, belli e
brutti, gioiosi e tristi, luminosi e
oscuri.
Ogni attimo che passa ha la
sua importanza e il suo valore
In questa semplice storia,
una matita diventa protagonista instancabile e rivelatrice fedele del mio vissuto.
Carpisce i miei segreti più reconditi e li svela.
Entro così in contatto con
te. Ti offro la mia parola e tu mi offri la tua, forse, in silenzio: è uno
scambio bellissimo !
Mi è capitata una matita
nuova, tra le mani, senza punta. Uso un temperino da tavolo per temperarla e
iniziare a scrivere le mie riflessioni.
Mano mano che stende le
pagine del mio diario, queste si addossano una sull’altra, serbando gelosamente
ogni mio detto. La matita corre veloce, con morbidezza, sui fogli candidi,
componendo frasi che si combinano con le varie lettere. La mia mano attenta
guida il percorso che fa, attingendo istanti di storia dal mio vissuto
quotidiano.
Ogni tanto si spunta o la
punta si consuma e, rifacendola, diminuisce di statura, purtroppo. Allora mi
sembra di ascoltare il suo continuo lamento: « Povera me… ho paura di
rimpicciolirmi sempre più fino a sparire ! ». Solo il temperamatite, superbo e
arrogante, è felice, gode della miseria dell’altra e sghignazza. Si diverte
tanto nel rifare le punte, esagerando, spesso, ad assottigliarle così tanto da
spezzarle. Gli piace riempirsi di trucioli. Incapace di comunicare, prova gusto
ad accorciare la vita della sua avversaria, che si vede, con dolore, sempre più
corta, fino a diventare un piccolo moncone, difficile da tenere tra le dita.
Siamo arrivati all’ultima
pagina del diario e la mia matita scrive a fatica, ma contenta di essere
arrivata alla fine.
Ecco cosa trasmette di me:
Non so chi tu sia,
caro amico o amica, ma voglio farti leggere un tratto del mio pensiero per
entrare in contatto con te.
Quanto è bello
comunicarti ciò che sperimento! È come un passarti accanto e scuoterti, forse,
dal tuo torpore, perché tu possa riprendere coraggio e forza di vivere, attivandoti per il meglio.
Mi dirai:
« Ma tu, chi sei ?
Cosa vuoi? Dove mi vuoi portare? ».
Ti rispondo con
semplicità:
« Vedi, ho
attraversato anch’io la tua oscurità, portando nel cuore nostalgia di infinito
e desiderio di luce.
Lasciati
trasportare da una corrente di speranza e di attesa verso la quiete profonda
dello spirito dove assaporerai la pace e la gioia intima del cuore che non
trovi nelle cose del mondo.
Tu resti in me come
una lieta sorpresa che scopro ogni giorno sempre più nuova.
Con affetto grande
».
Inc
Inco
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