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sabato 31 ottobre 2015

Solo con la mia anima

Solo
con la mia anima

Non puoi incontrare Dio,
se la tua anima non si riveste di silenzio.
Solo allora, Lui fende il tuo buio
con la sua luce infinita.
  


       Sono solo, Signore, con la mia anima, avvolta dal suo silenzio denso di pace e di quiete.
       Attendo là il tuo passaggio, ammantato di mistero. Ecco, respiro già la presenza anelata di Te, mio Dio, che ti lasci toccare da me.
       Tu entri nel mio buio e la tua luce lo investe e si fa strada nell’abisso profondo del mio cuore. La tua misericordia s’incontra con la mia miseria, e la ricchezza del tuo amore s’incontra con la mia pochezza.
       Vedi come il mio nulla si fonde nel tuo tutto !

       Sono un piccolissimo punto confuso nella tua immensità, perso nel dono di Te, amato e redento. 
                                                            Inco

Respiro di cielo (Introduzione alla preghiera semplice)


RESPIRO DI  CIELO



Introduzione
alla preghiera semplice

Il cielo è nel tuo cuore perché Dio vi abita ed è presente nei tuoi momenti particolari.
Sono momenti di gioia o di dolore che si alternano, continuamente. Tu non lo sai ma Lui vive con te ogni palpito della tua vita, ogni evento che ti accade, ascolta e conta tutti i tuoi passi, sicuri od incerti.
Il cielo è nel tuo cuore e tu ne respiri il soave profumo attraverso queste preghiere semplici, sostenute dall’umiltà e dalla povertà della tua anima.
Sono preghiere ritagliate da istanti di storia intima, che appartengono alle esperienze vissute dagli uomini di tutti i tempi, sebbene con sfumature e colori diversi.

Un invito a questi momenti:

Vieni, tu che sei lontano da Dio o l’hai abbandonato !
-  Vieni, tu che sei alla sua ricerca e non sai come trovarlo !
-  Vieni, tu che non conosci il suo Nome, ma ne hai sentito parlare !
-  Vieni, tu che sei nel dolore o nella disperazione e ti senti solo e deluso !
-  Vieni, tu che vivi sempre con il tuo Signore e lo ami tanto !
-  Vieni, tu che aneli il silenzio del cuore e la pace dello spirito !

Prendiamoci per mano ed incamminiamoci sulle sue strade, non sempre facili da percorrere.
Impariamo a pregare, con semplicità, respirando il cielo di Dio, nel nostro essere profondo, in silenzio.


Incoronata

mercoledì 28 ottobre 2015

Il delfino di pietra




IL DELFINO DI PIETRA

Sono entrata, un giorno, in un meraviglioso giardino, attratta da un qualcosa che mi sfuggiva. Quante aiuole fiorite e piante lo adornavano! Il sole vi passeggiava, irradiando la sua luce e contemplando una fontana particolare. 

Questa era irrorata da tanti zampilli. Il più originale era quello di un delfino di pietra, che spruzzava acqua dalla bocca in una grande vasca. In essa nuotavano molti pesciolini di colori e specie diversi. Giravano in tondo nel fontanile circolare. I piccoli giocavano a tirarsi la coda o a nascondersi nelle rocce giacenti nel fondo. Si sentivano come protetti da quel grosso animale marino e amavano mettersi nel punto in cui il suo getto d’acqua picchiettava la superficie limpida e fresca della fonte, creando tante bollicine frizzanti e gioiose.
Gli domandavano: 
-   Perché sei sempre fermo in quel posto ? Te ne stai là solitario a guardarci con un aria triste ed infelice.
Dài, vieni con noi, scendi da lassù !
Ma il delfino non rispondeva se non con i suoi spruzzi armoniosi. Era di pietra dura, esposta alle intemperie e all’inclemenza dei venti. Eppure sembrava un delfino vero, con i suoi occhi di vetro, color celeste. Trovava vita in quell’acqua che zampillava, donandola ai suoi piccoli amici.
La mia fantasia lo rivestiva di colori e di bellezza. Lo sentivo vivo. Mi guardava e mi parlava del suo mare, dei suoi salti acrobatici, delle sue avventure. Quel delfino di pietra era ciò che mi attraeva. Era presente dentro di me. Quando uscì dalla mia fantasia, lo rividi così com’era, però,  come se avesse assunto un’ aria felice.
Ritornò a proteggere quei pesci così buffi, con i loro occhi tondi e la bocca aperta, sempre pronta ad acchiappare qualcosa che io non vedevo. Egli era stato riammesso nel suo piccolo mare che accoglieva tutti i riverberi della luce del cielo.

Non fidarti della tua durezza!
Anche le cose inerti acquistano vita, se diventano un canale di bene per gli altri.
                                                      Inco

sabato 24 ottobre 2015

... E tutto ricomincia!



E TUTTO RICOMINCIA

In un pezzo di terra bagnata dal sole,  è stata abbattuta una vecchia quercia, di età secolare.
Era stata visitata, ogni giorno, dall’astro solare, accompagnato dai suoi caldi raggi che amavano giocare a nascondino con le sue foglie. È vissuto tanti anni, facendo dono dei suoi frutti agli animali che ne erano ghiotti: le ghiande. E gli uccellini avevano nidificato tra i suoi rami e lo avevano allietato con i loro gorgheggi e il pigolio dei loro piccoli.
Un tempo, era un magnifico albero, che offriva ombra nella calura estiva e riparo nelle giornate piovose. Ora, è solo un tronco desolato e senza vita. Immagine del dolore dei nostri tempi umani.
Povero albero !  E’ stato affidato alla pietà del vento che, con maestria, ha scavato con il suo soffio, un incavo nel tronco. Vi ha poi trasportato tanti grani di terra mista a semi. In questa primavera sono sbocciati i Non di scordar di me, dei fiorellini celesti. Sembrano stelline scese dal cielo per portare la gioia, legata ad un prezioso ricordo.
Tale ricordo è impresso, oggi, in questo luogo dove è il sole, che fa rivivere il tronco di quercia nella tenera e delicata bellezza di tanti piccoli fiori.

Ricorda che non  esiste nella tua vita un unico giorno, anche domani il sole splenderà.
È tutto ricomincerà a vivere.
                                                                   Inco

giovedì 22 ottobre 2015

Il silenzio nella parola



IL SILENZIO NELLA PAROLA

Così dice il saggio ad un suo allievo, alquanto chiacchierone:


- Tu credi che le tue parole hanno più valore del tuo silenzio? Spesse volte, la mente si perde nelle sue convinzioni alimentate dalla loquacità interiore e favorite, notevolmente, da quella esteriore. Essa è come un fiume in piena, pronto a straripare. Nella sua profondità cerca le sue certezze e non le trova.

Ricorda bene questo detto, amico caro:

« L’uomo che ha troppe parole, spesso non ha alcuna certezza ».

Stupito, il discepolo risponde:

- Maestro, ma tu mi togli la cosa più importante che ho, sulla quale poggia la ragione di tutta la mia esistenza: la parola. Il parlare in me stesso, con me stesso e con gli altri, arricchisce e sviluppa le mie capacità di conoscenza della verità,  illuminata dalla critica costruttiva, unita ad una intelligente mormorazione, che costituisce il lavoro di ogni normale essere umano. Il non vivere trainati dalle parole, è come essere disoccupati. Che scopo c’è nella vita ? Se togli la parola, cosa resta ?

Replica il saggio:
 - In tal modo è come annegare in un pozzo profondo di parole, che ti trascina nel suo abissale silenzio per, poi, spegnerti.


Ragazzo mio, impara invece a gustare il vero silenzio nella parola, a cercarlo mentre tu comunichi  te stesso agli altri, a viverlo in te nel momento in cui tu lo esprimi, con un linguaggio che nasce dal tuo cuore.



Solo il silenzio può imprimere, nella tua parola, il sigillo della verità.

Usalo, prima di parlare !
                                                        Inco