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venerdì 14 agosto 2015

Legge d'amore


LEGGE  D’AMORE

C’è  una piccola polla d’acqua, nell'incavo di un vecchio tronco d’albero. È coperta dall'ombra delle sue foglie che la riparano dal sole cocente. Trattiene in sé i riflessi dell’azzurro del cielo, in cui si specchia una curiosa nuvola merlettata.

Mamma rana l’ha adocchiata, per portare in salvo i suoi piccoli e per mettere loro di sopravvivere. Lo stagno ormai s’è quasi prosciugato e la vita delle rane è in pericolo. Inizia a caricare sul suo dorso il primo girino e, con gran fatica, lo trasporta su per quel tronco robusto e lo depone in quell'acqua benefica. Poi va a prendere il secondo e dopo il terzo. Così i suoi nati sono al sicuro.
Li osserva con gioia mentre nuotano, ma anche con immenso dolore, pensando che non li rivedrà mai più. Intanto immagina di vederli già cresciuti, trasformati in minuscole ranocchiette che, un giorno, spiccheranno il salto, alla ricerca di uno stagno in cui trascorrere la vita nuova, adulta.
Con immensa tenerezza si rivolge ad essi:
-  Piccoli miei, mi raccomando di comportarvi bene  e di fare attenzioni a voi stessi. Siate uniti e non cercate mai motivi di separazione.
Si ferma ancora a guardarli e comprende che non sono ora in grado di comprendere le leggi della vita. È certa, però, che essa resterà nel loro cuore per sempre, come unica e suprema legge d’amore.

Dare la vita agli altri è restare poi, per sempre, nel  loro cuore, come segno d’amore incancellabile.
                                                     Inco

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