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domenica 1 marzo 2015

Definizioni: la fedeltà




La maestra aveva organizzato tutto per la gita del giorno dopo. Una raccomandazione: portare l’ombrello perché ci sarebbe stato la possibilità di una pioggia. Violetta, una bimbetta di sei anni, aveva organizzato il suo zainetto e vi aveva caricato dentro il suo piccolo parasole. Era stato il regalo della nonna, il giorno del suo compleanno.


Ma l’indomani il cielo pur carico di nuvole, non versò una sola goccia della prevista pioggia. Tranne Violetta, nessuna delle bambine aveva portato l’ombrello. Fu così che all’ora di pranzo le amichette incominciarono a prendere il giro Violetta, l’unica che aveva portato l’ombrellino, caricato nel suo piccolo zaino. per far questo aveva dovuto lasciare uno dei panini al formaggio e marmellata, preparato dalla mamma e che era una golosità tanto, desiderata dalla piccola. La maestra, all’ora di pranzo, osservava le sue piccole allieve e guardano Violetta, con il suo ombrellino, rivolse alle ragazzine questa domanda: « Ditemi se qualcuno di voi sa cosa sia la fiducia ». Tutte tacquero perché la domanda era troppo difficile per loro. Ma la maestra soggiunse: la fiducia è portare l’ombrello anche quando non piove, perché Violetta si è fidata del consiglio della sua maestra ». poi rivolta alla sua piccola allieva chiese:  « Ma perché hai portato il tuo ombrellino, se non pioveva ? ». e la piccola rispose: « perché ho creduto in lei maestra, e quando non ho visto cadere neanche una goccia di pioggia, mi sono detto:  forse bisogna aspettare che vengano le nuvole, che ora non ci sono ».

« E tu, piccola, interloquì la maestra ,  nonostante tutto hai creduto nelle mie parole ? ».

« Sì, rispose Violetta, perché se metto in dubbio una sola volta quello che lei dice, mi entrerà il dubbio tutte le altre volte.

Questo racconto mi ha fatto molto riflettere, mettendo in crisi la mia ricerca della verità a fronte dell’essere fede a ciò che si ascolta.

È vero che non bisogna accettare le cose a scatola chiusa, ma è anche da riflettere sul poco affidamento che prestiamo al prossimo, in quale vale per quel tanto che di profitto mi procura. Ma è proprio questa la strada, oppure nell’ affidamento c’è anche lo spazio per le delusioni, le mancanze, l’attendere che le nuvole non ci siano ora, ma verranno dopo ?

Avvicinai col mio pensiero la figura di Violetta, e le chiesi?

« Ma non ti pare che la tua fiducia nella maestra forse non andava verificata sui fatti ?  Il credere ciecamente non può diventare un pericolo e una delusione per chi ha posto tutta la sua vita al servizio delle cose credute ? ».

La piccola non mi rispose. Ma mi commossero i suoi occhi di speranza: non importava tanto la pioggia quanto il suo attaccamento alla maestra. Questo mi fece capire che la fedeltà è un grande dono e che tollera anche cose che non si realizzano, ma non perde mai quel legame intimo che intercorre tra le persone. La fedeltà non è dabbenaggine o credulità. Quella bambina che portò l’ombrello non se la prese con la maestra che aveva preannunciato una pioggia, mai caduta, né con le amichette che la sbeffeggiavano. Essere fedeli è volgere lo sguardo oltre le umani vicissitudini. Violetta, pur piccolina, non volle interrompere il suo legame di fiducia con la maestra. Non si sentiva ingannata ma solo speranzosa di una nuova giornata con nuvole cariche d’acqua, che si sarebbe riversata sulla terra. Il suo ombrellino non lo ha messo da parte, ma conservato gelosamente nel suo zainetto per la futura pioggia.

Chi è fedele non è portato ad accusare, non se la prende con gli altri. La fedeltà è una virtù che non è mai delusa, perché sa che un sottile filo d’amore lega gli uomini, fino a renderli tutti partecipi di un progetto futuro, dove si aprono spazi anche per le delusioni. Ma questo lo capiva solo Violetta.

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