DIETRO L’ANGOLO
All’orizzonte
si distende l’immensità del cielo che sembra toccare la terra e fondersi con
essa. L’infinito ci appartiene e l’eternità tocca le rive della nostra umanità,
bagnandola di luce.
È
questo l’anticipo di una realtà meravigliosa che pregustiamo già, fin d’ora,
nel cuore e, pian piano, ci prepara ad un incontro inimmaginabile.
Cosa
ci attende dietro l’angolo, dopo aver percorso la strada della nostra vita
terrena?
Giunti
all’epilogo di una storia vissuta in tutta la sua pienezza, arriveremo al
traguardo con il peso dei nostri passi stanchi e il cuore affaticato per il
lungo camminare. Cosa ci attende ? Io lo so e tu ? Scopriamolo insieme !
Voglio
farti vivere una piccola storia, ambientata in un paesino di montagna.
Un uomo
stava attraversando un ponte che passava su un fiume, veloce nel suo
scorrimento e con una grossa portata d’acqua. Si fermò un attimo per
osservarlo, ma si sporse un po’ troppo e cadde nel vuoto, lanciando un urlo
come richiamo di aiuto. Nessuno lo udì.
Finì in quel fiume che correva freneticamente. Per fortuna pote’
aggrapparsi ad un tronco, che era trasportato a valle dalla corrente. Si
sentiva sballottato qua e là, trascinato verso le rapide. All’improvviso gli
balenò un nome che aveva cancellato dalla sua memoria e che ora riaffiorava.
Ateo di professione, esclamò ad alta voce: « Dio, se ci sei, salvami ! ». Quanti
pensieri si affollavano nella sua mente, che si rabbuiava sempre più. Come
poteva chiedere questo ad un illustre assente ? Lottava tra la vita e la morte:
attimi interminabili. Si rivolgeva, vinto nel suo orgoglio, a quel Dio che
aveva tenuto così tanto lontano dal suo cuore. La sua preghiera accorata aveva
accenti di amara disperazione e paura. « Salvami, o Tu che mi sei ignoto, e ti
prometto che da questo momento non dubiterò più della tua esistenza. Crederò in
Te e ti sentirò vicino, sarai presente nella mia vita. Conducimi dove vuoi e mi
lascerò guidare da Te, senza riserve ».
Si
sentì rispondere:
«
Bene ! Sono contento, ma se sei così certo di affidarti a me per aver preso una
decisione di notevole importanza, e se questa è la condizione per essere
salvato, ti chiedo ora: abbandona il tronco a cui sei fortemente aggrappato chè
ti farò trovare un appiglio migliore».
Rispose
l’uomo molto perplesso :
«
Lasciare il tronco ? Mai ! Son mica matto !».
Intanto
si avvicinava sempre più alle rapide. Gli abitanti del posto avevano teso una
corda per bloccare i tronchi che venivano giù dalla montagna, abbattuti dal
vento. Lo sventurato temeva, da una parte di lasciare il suo appiglio e
dall’altra di essere colpito da quel legname che veniva giù a valle con tutta
la forza delle onde. Esse, però, erano così tanto violente, da strapparlo dalla
sua ancora di salvezza e strapazzarlo in mezzo al fiume.
Passò
sotto la corda, senza poterla afferrare e avvertì un forte impatto. La cintola
dei suoi pantaloni era rimasta impigliata in uno spunzone di roccia, che
fuorusciva dall’acqua proprio mentre gridava aiuto a quel Dio ignoto. La sua
corsa si fermò e, pian piano, aiutato da tanti rami secchi, accumulati dalla
corrente, raggiunse la riva.
«
Vedi, disse la voce dall’alto, per staccarti da quel tronco che ti avrebbe
portato alla morte, volevo darti un appiglio migliore, pur dovendo usare la
sferza delle acque, e tu non ti fidavi di me ».
Quell’uomo
capì che il tronco rappresentava tutti i suoi ragionamenti che lo tenevano a
galla, e Dio voleva separarlo da essi per diventare Lui la sua possibilità di
salvezza. Nella sua disperazione, non l’aveva mai abbandonato, anche quando
credeva di essere giunto alla fine.
Come
ritrovo la mia vita in questa storia e in quella di altri uomini, che si
sentono sicuri, aggrappati ai loro tronchi ! Come sono vuote le mie strade e
bui i sentieri che percorro nel mio cuore, senza quella presenza divina e misteriosa!
Come risuona inutilmente il mio passo incerto e orientato verso il nulla!
Nei
momenti vissuti nell’incredulità camminavo a tentoni, imboccando vicoli ciechi.
Ti chiamavo e Ti cacciavo, mi sentivo attratto da Te e Ti respingevo. Nei deserti
della mia esistenza mi apparivi spesso come un miraggio: una presenza che spesso
spariva, e non mi sembrava essere vera.
Ricorda :
Hai scoperto
cosa ci attende
dietro l’angolo ?
Ci attende,
forse, una luce
carica di
misteri,
che si rivelerà
a noi
in tutto il suo
splendore.
Ci attende forse
il mistero di
una voce
che ci sta
chiamando
per vivere, un
giorno,
la gioia di una
Vita Nuova
senza … fine.
Inco
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