Pages

sabato 28 marzo 2015

Dietro l'angolo






DIETRO L’ANGOLO

All’orizzonte si distende l’immensità del cielo che sembra toccare la terra e fondersi con essa. L’infinito ci appartiene e l’eternità tocca le rive della nostra umanità, bagnandola di luce.

È questo l’anticipo di una realtà meravigliosa che pregustiamo già, fin d’ora, nel cuore e, pian piano, ci prepara ad un incontro inimmaginabile.

Cosa ci attende dietro l’angolo, dopo aver percorso la strada della nostra vita terrena?

Giunti all’epilogo di una storia vissuta in tutta la sua pienezza, arriveremo al traguardo con il peso dei nostri passi stanchi e il cuore affaticato per il lungo camminare. Cosa ci attende ? Io lo so e tu ? Scopriamolo insieme !

Voglio farti vivere una piccola storia, ambientata in un paesino di montagna.
Un uomo stava attraversando un ponte che passava su un fiume, veloce nel suo scorrimento e con una grossa portata d’acqua. Si fermò un attimo per osservarlo, ma si sporse un po’ troppo e cadde nel vuoto, lanciando un urlo come richiamo di aiuto. Nessuno lo udì.  Finì in quel fiume che correva freneticamente. Per fortuna pote’ aggrapparsi ad un tronco, che era trasportato a valle dalla corrente. Si sentiva sballottato qua e là, trascinato verso le rapide. All’improvviso gli balenò un nome che aveva cancellato dalla sua memoria e che ora riaffiorava. Ateo di professione, esclamò ad alta voce: « Dio, se ci sei, salvami ! ». Quanti pensieri si affollavano nella sua mente, che si rabbuiava sempre più. Come poteva chiedere questo ad un illustre assente ? Lottava tra la vita e la morte: attimi interminabili. Si rivolgeva, vinto nel suo orgoglio, a quel Dio che aveva tenuto così tanto lontano dal suo cuore. La sua preghiera accorata aveva accenti di amara disperazione e paura. « Salvami, o Tu che mi sei ignoto, e ti prometto che da questo momento non dubiterò più della tua esistenza. Crederò in Te e ti sentirò vicino, sarai presente nella mia vita. Conducimi dove vuoi e mi lascerò guidare da Te, senza riserve ».


Si sentì rispondere:

« Bene ! Sono contento, ma se sei così certo di affidarti a me per aver preso una decisione di notevole importanza, e se questa è la condizione per essere salvato, ti chiedo ora: abbandona il tronco a cui sei fortemente aggrappato chè ti farò trovare un appiglio migliore».

Rispose l’uomo molto perplesso :

« Lasciare il tronco ? Mai ! Son mica matto !».

Intanto si avvicinava sempre più alle rapide. Gli abitanti del posto avevano teso una corda per bloccare i tronchi che venivano giù dalla montagna, abbattuti dal vento. Lo sventurato temeva, da una parte di lasciare il suo appiglio e dall’altra di essere colpito da quel legname che veniva giù a valle con tutta la forza delle onde. Esse, però, erano così tanto violente, da strapparlo dalla sua ancora di salvezza e strapazzarlo in mezzo al fiume.

Passò sotto la corda, senza poterla afferrare e avvertì un forte impatto. La cintola dei suoi pantaloni era rimasta impigliata in uno spunzone di roccia, che fuorusciva dall’acqua proprio mentre gridava aiuto a quel Dio ignoto. La sua corsa si fermò e, pian piano, aiutato da tanti rami secchi, accumulati dalla corrente, raggiunse la riva.

« Vedi, disse la voce dall’alto, per staccarti da quel tronco che ti avrebbe portato alla morte, volevo darti un appiglio migliore, pur dovendo usare la sferza delle acque, e tu non ti fidavi di me ».

Quell’uomo capì che il tronco rappresentava tutti i suoi ragionamenti che lo tenevano a galla, e Dio voleva separarlo da essi per diventare Lui la sua possibilità di salvezza. Nella sua disperazione, non l’aveva mai abbandonato, anche quando credeva di essere giunto alla fine.

Come ritrovo la mia vita in questa storia e in quella di altri uomini, che si sentono sicuri, aggrappati ai loro tronchi ! Come sono vuote le mie strade e bui i sentieri che percorro nel mio cuore, senza quella presenza divina e misteriosa! Come risuona inutilmente il mio passo incerto e orientato verso il nulla!

Nei momenti vissuti nell’incredulità camminavo a tentoni, imboccando vicoli ciechi. Ti chiamavo e Ti cacciavo, mi sentivo attratto da Te e Ti respingevo. Nei deserti della mia esistenza mi apparivi spesso come un miraggio: una presenza che spesso spariva, e non mi sembrava essere vera.



            Ricorda :

  Hai scoperto
cosa ci attende dietro l’angolo ?
Ci attende, forse, una luce
carica di misteri,
che si rivelerà a noi
in tutto il suo splendore.
Ci attende forse
il mistero di una voce
che ci sta chiamando
per vivere, un giorno,
la gioia di una Vita Nuova
senza … fine.
 
                                      Inco

0 commenti:

Posta un commento