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mercoledì 25 marzo 2015

Vademecum - Abuliton



ABULITON

il simbolo
della luminosità



« Che pianta strana, ma da dove viene ? Da dove è sbucata fuori ? Sarà certamente straniera perché, dalle nostre parti, non se ne vedono. E tu, amico, ne hai visto una per caso ? », domanda un simpatico scoiattolo al sua albero, mentre si arrampica sul tronco, rosicchiando qualcosa.
Non riceve risposta. Il muto interlocutore è così poco interessato alla vita degli altri. A mala pena riesce a tollerare quel giovane animale, favorendogli perfino un modesto alloggio in un incavo del suo tronco, per mettere su famiglia. Cerca anche di sopportare con pazienza le sue corse frenetiche, le sue andate, su e giù, a stantuffo, come pure la curiosità di voler sapere tutto di tutti e di indagare sui loro intimi segreti. Lo vede continuamente alla ricerca di notizie, di novità, però è sempre felice mentre lui è perennemente triste e si mostra sempre burbero e scontroso con i vicini. Vive proprio male e, per di più, soffre perché nessuno l’avvicina, forse per paura o per un certo disagio nei suoi confronti. Eppure sotto quella dura scorza esteriore, si nasconde un cuore sensibile, provato dal dolore.
Lo scoiattolo sa e racconta subito alla nuova pianta l’avventura affliggente del veterano amico.
Dice così di lui:
« Era, una volta, un giovane albero che cresceva in un frutteto, con altre piante, che davano mele. Visto che lui non dava frutto, il contadino lo trapiantò in questo campo solitario. Il misero provò così tanto la sofferenza del distacco e dell’ abbandono che il suo cuore s’inaridì. Si chiuse dentro di sé, ignorando gli altri, tranne me »
L’abuliton, ascoltando questa storia, prova grande compassione e tenerezza per il povero infelice. Decide allora di organizzare una festa a sorpresa. Raduna gli uccelli del luogo, chiedendo a quelli notturni di ritardare la notte, e a quelli diurni di anticipare il risveglio. Al momento convenuto si fanno trovare tutti appollaiati sui rami dell’albero, che appare impaurito e turbato per l’invasione inattesa.
Ad un certo  punto si odono delle voci: « Papà, guarda, la luce ! ». sono tre piccoli scoiattoli che mettono fuori il musetto dalla loro tana, richiamando l’attenzione deei genitori che restano incantati.
All’improvviso si accendono sulla pianta come tanti lampioncini: sono i fiori originali dell’abuliton che iniziano la loro danza brasiliana, al ritmo soffiato del vento. Lo scoiattolo scopre, così, la lor provenienaz, il Brasile e la sua curiosità è appagata. L’atmosfera dolce e serena è arricchita dal canto bellissimo degli uccelli, modulato secondo il verso di ognuno, che rende leggiadro il coro.
Accade, poi, una cosa meravigliosa. Quel vecchio albero sente una vita nuovo nascere dentro di sé. I suoi rami si riempiono di frutti squisiti e appaiono rubicondi e gioiosi tra le lucide foglie verdi. Sono dolcissime mele, apparse miracolosamente sulla pianta. Davvero questo posto è diventato un pezzo di cielo splendente dove l’amore, confuso, con la luce, ha operato il suo prodigio. Sì, l’amore è luminoso e fecondo.
L’abuliton, con i suoi fiori, a forma di piccoli lampioni, è proprio il simbolo della luminosità che dà vita.

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