ABULITON
il simbolo
della luminosità
« Che pianta
strana, ma da dove viene ? Da dove è sbucata fuori ? Sarà certamente straniera
perché, dalle nostre parti, non se ne vedono. E tu, amico, ne hai visto una per
caso ? », domanda un simpatico scoiattolo al sua albero, mentre si arrampica
sul tronco, rosicchiando qualcosa.
Non riceve
risposta. Il muto interlocutore è così poco interessato alla vita degli altri.
A mala pena riesce a tollerare quel giovane animale, favorendogli perfino un
modesto alloggio in un incavo del suo tronco, per mettere su famiglia. Cerca
anche di sopportare con pazienza le sue corse frenetiche, le sue andate, su e
giù, a stantuffo, come pure la curiosità di voler sapere tutto di tutti e di
indagare sui loro intimi segreti. Lo vede continuamente alla ricerca di
notizie, di novità, però è sempre felice mentre lui è perennemente triste e si
mostra sempre burbero e scontroso con i vicini. Vive proprio male e, per di
più, soffre perché nessuno l’avvicina, forse per paura o per un certo disagio
nei suoi confronti. Eppure sotto quella dura scorza esteriore, si nasconde un
cuore sensibile, provato dal dolore.
Lo scoiattolo sa e racconta subito alla
nuova pianta l’avventura affliggente del veterano amico.
Dice così di
lui:
« Era, una
volta, un giovane albero che cresceva in un frutteto, con altre piante, che
davano mele. Visto che lui non dava frutto, il contadino lo trapiantò in questo
campo solitario. Il misero provò così tanto la sofferenza del distacco e dell’
abbandono che il suo cuore s’inaridì. Si chiuse dentro di sé, ignorando gli
altri, tranne me »
L’abuliton,
ascoltando questa storia, prova grande compassione e tenerezza per il povero
infelice. Decide allora di organizzare una festa a sorpresa. Raduna gli uccelli
del luogo, chiedendo a quelli notturni di ritardare la notte, e a quelli diurni
di anticipare il risveglio. Al momento convenuto si fanno trovare tutti
appollaiati sui rami dell’albero, che appare impaurito e turbato per
l’invasione inattesa.
Ad un certo punto si odono delle voci: « Papà, guarda, la
luce ! ». sono tre piccoli scoiattoli che mettono fuori il musetto dalla loro
tana, richiamando l’attenzione deei genitori che restano incantati.
All’improvviso
si accendono sulla pianta come tanti lampioncini: sono i fiori originali
dell’abuliton che iniziano la loro danza brasiliana, al ritmo soffiato del
vento. Lo scoiattolo scopre, così, la lor provenienaz, il Brasile e la sua
curiosità è appagata. L’atmosfera dolce e serena è arricchita dal canto bellissimo
degli uccelli, modulato secondo il verso di ognuno, che rende leggiadro il
coro.
Accade, poi, una
cosa meravigliosa. Quel vecchio albero sente una vita nuovo nascere dentro di
sé. I suoi rami si riempiono di frutti squisiti e appaiono rubicondi e gioiosi
tra le lucide foglie verdi. Sono dolcissime mele, apparse miracolosamente sulla
pianta. Davvero questo posto è diventato un pezzo di cielo splendente dove
l’amore, confuso, con la luce, ha operato il suo prodigio. Sì, l’amore è luminoso
e fecondo.
L’abuliton, con
i suoi fiori, a forma di piccoli lampioni, è proprio il simbolo della luminosità
che dà vita.
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