LILLA’
È il simbolo della
freschezza
È arrivata tutta
spumeggiante la dolce primavera, con il suo cesto di petali profumati da
spargere al vento.
Il sole,
sorgendo, spegne le stelle, piccoli fari accesi nel firmamento e, cortesemente,
accompagna poi la luna alle porte del cielo e le dà il commiato. La sua luce
splendida dissipa, pian piano, le ultime ombre della notte.
In un luogo
soleggiato, fino a mezz’ombra, di un giardino, cresce un piccolo albero, molto
ramificato, con fioritura abbondante e durevole: il lillà. È il simbolo della freschezza,
racchiusa nelle preziose gemme odorose. I fiori, numerosi, sono riuniti in
dense pannocchie terminali, delicatamente profumate. Sono leggiadri.
In un altro
luogo del giardino, dove la terra rifiuta di incontrare il sole, prolificano
gli insetti «minatori». Il lillà è avverso ad essi, perché distruggono la sua
pianta ed i suoi fiori. Infatti sono già pronti per sferrare un attacco.
Il capo chiama a
raduno il suo esercito e lancia il suo urlo di guerra: « All’attacco, miei
prodi, sterminiamoli ! ». Con un ronzio assordante le bestioline si lanciano
verso il povero albero terrorizzato. Ma ad attenderli c’è uno stormo di
uccellini. Così diventano pasto per numerosi becchi affamati. La sconfitta è
totale. Resta solo un superstite, sfuggito al pasto divoratore, ed è proprio il
capo. Umiliato e zoppicante, batte in ritirata.
Per pietà, un
piccolo fiore di lillà gli offre freschezza con una goccia di rugiada
poggiata su uno dei suoi petali. L’insetto beve e riprende energia e vigore.
« Grazie, mio
tenerissimo fiore, per la tua acqua benefica ! Non dimenticherò mai il tuo
gesto ».
Poi vuole
tuffarsi in quella minuscola e freschissima bolla rugiadosa, ma … non sapendo
nuotare, rischia di annegare. Allora il lillà lascia cadere nell’acqua un suo
stame come ancora di salvezza. Così, galleggiando, l’insetto può raggiungere la
riva.
Con cuore colmo di
gratitudine comprende tutta la grandezza di bene nascosto nel cuore di questo
piccolo fiore, che lo ama, pur essendogli nemico.
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