STUPORE
E’ importante
diventare
piccoli …
Lo stupore
appartiene ai bambini: si meravigliano di tutto, delle cose più semplici che
noi, adulti, banalizziamo.
Stranamente,
sono loro che raggiungono la profondità delle realtà concrete che vedono e
odono, che odorano, gustano e toccano. Noi restiamo in superficie, passiamo
oltre senza fermarci. Diciamo di essere troppo grandi e seri.
Ecco cosa
accadde in un giorno particolare di festa paesana, guardando …
La mia storia è
rinchiusa in un palloncino che è stato liberato nell’aria, per volare insieme a
tanti altri.
Avevo messo,
dentro di esso, prima di essere gonfiato, una letterina che raccontava un
ritaglio di storia di una persona di cui avevo sentito parlare. Lei stessa me
l’ha consegnata.
Dopo che fu lanciato
il palloncino, mi sono fermata a contemplarlo, mentre saliva su, verso il cielo
azzurro. Che meraviglia vederlo dondolarsi festosamente con gli altri, appesi a
quel filo che li teneva legati! Com’ erano belli ! Ero felice. Spiavo solo il
momento in cui, avvicinandosi troppo al sole, avrebbero incominciato a scoppiare
a intervalli.
Tenevo d’occhio
il mio e fu il primo ad essere colpito dai raggi solari. La missiva raggiunse
il suolo e si posò ai piedi di un uomo disabile, seduto sulla sedia a rotelle,
affranto e spento. Egli raccolse il foglio e lesse il messaggio:
«
Mio caro amico,
voglio lasciar cadere nel tuo cuore queste mie parole. Il dolore le ha trasformate: mi sento vivo! Una disgrazia mi ha obbligato a dipendere da una sedia a rotelle. Ti dico subito cosa mi è accaduto.
voglio lasciar cadere nel tuo cuore queste mie parole. Il dolore le ha trasformate: mi sento vivo! Una disgrazia mi ha obbligato a dipendere da una sedia a rotelle. Ti dico subito cosa mi è accaduto.
Per un po’ di anni ho finto di essere disabile: mi
facevano gola i soldi. Tutto filava liscio fino a quando non si misero a fare i
controlli per stanare i furfanti come me. Mi sentivo braccato. Che fare ?
Un amico mi
consigliò di andare a Lourdes, fingendo di ottenere un miracolo di guarigione.
Così feci. Nel momento ottimale in cui tanta gente si era radunata per pregare,
balzai di colpo dalla sedia, gridando,
con le braccia alzate, e con tutto il fiato dei miei polmoni: Miracolo! Miracolo!
Cammino! Feci qualche passo ma non vidi uno scalino bagnato. Scivolai, cadendo
all’indietro e battendo violentemente la schiena. Non era certo quello il
miracolo che aspettavo …
Rimasi
paralizzato. Ero in preda al panico, disperato. Un giorno guardando per caso
verso la finestra dell’ospedale, dove giacevo sul letto, immobile, scorsi dei
palloncini che volavano. Ho provato
allora una gioia così grande come quella di un bimbo divertito. All’improvviso
ho visto scomparire ciò che mi tormentava. La sedia a rotelle, mi stava
diventando amica. Sembrava dirmi: - Io non ti abbandonerò mai, ti sarò compagna
inseparabile –
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9MvM1rEt9ZIBYJIK1k95gDEdFpQUSZVe40jILjm7ynNK8E9krC1DsQnPYuPIxgd6TIVW2DbCyrOhh83cJiVVM5m6JTAad8rOXKjuqaWT3Dzxfwsm1LdFPd4UBydpna0yBtJnLLHoL/s1600/stupore1.png)
Tuo amico».
È importante
diventare piccoli per entrare nella gioia del cuore e trasmetterla agli altri,
nel segreto, senza conoscere l’effetto che produce.
Io posso
attestare che quel povero uomo disperato ritrovò la forza di vivere. Dopo aver
letto quelle parole, poggiò la lettera sul suo cuore e pianse di emozione per
la speranza sbocciata.
Levò poi lo sguardo al cielo e, con stupore,
notò due palloncini che si erano attardati nella corsa verso il sole e sorrise,
mentre la gioia riempiva il suo cuore di
felicità.
Inco
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