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venerdì 4 luglio 2014

Vademecum - Iperico


IPERICO

« sono il simbolo dell’originalità »

 

 
 
« Mi chiamo Iperico e mi dicono che sono il simbolo dell’originalità. Già, è vero, il mio modo di vivere lo dimostra. Amo i contrasti: il pieno sole e il molto ombroso, ottima resistenza al gelo e fioritura estiva e, poi, so adattarmi a tutti i terreni.
Sono soprattutto validissimo nel campo della medicina officinale, che cura varie malattie.
A proposito, voglio raccontarti una piccola storia che mi riguarda. 
In un ridente paesino di campagna, dove i fiori di iperico sono abbondanti, facevano la fila per venire da me tante persone. Avevo aperto un modesto studio e, per loro, ero l’erborista, molto stimato.
Guarda caso, un giorno, mi si presentò un medico con la faccia smunta, marmorea e con gli occhi strabici per la depressione. Era dolorante. Mi diceva che sentiva delle trafitture nelle spalle e aveva forti bruciori: un male causato dall’erpes, il cosiddetto « fuoco di sant’Antonio ».
Che hai, buon uomo ? , gli ho chiesto. Mi ha risposto che si sentiva andare a fuoco.
Che ne dici se accendiamo un fuocherello, visto che è estate e fa caldo ? Ti aiuterà a guarire …
Egli accettò la risposta strana  e anormale, pur di ristabilirsi in salute. Così si mise a cercare dei ceppi, mentre masticava un petalo del mio fiore, che gli avevo dato come medicina. Si distrasse così tanto in questa ricerca che, a poco a poco, il sorriso gli ritornò sulle labbra. Il suo volto era più sereno e il dolore iniziava a scemare. Continuò ancora a mangiare altri petali fino a che, del mio fiore, non restò più nulla.
Dopo qualche giorno io non c’ero più, perché tutta la mia fioritura ormai germogliava, spendente, nella salute di quel mio amico dottore che mi annoverò tra le sue piante medicinali.
 
         La mia piantina cresce ora sul suo balcone, posta in un bel vaso e amorevolmente irrorata, guardata e amata ».

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