IPERICO
« sono il simbolo dell’originalità »
«
Mi chiamo Iperico e mi dicono che sono il simbolo dell’originalità. Già, è vero,
il mio modo di vivere lo dimostra. Amo i contrasti: il pieno sole e il molto
ombroso, ottima resistenza al gelo e fioritura estiva e, poi, so adattarmi a
tutti i terreni.
Sono
soprattutto validissimo nel campo della medicina officinale, che cura varie
malattie.
A
proposito, voglio raccontarti una piccola storia che mi riguarda.
In
un ridente paesino di campagna, dove i fiori di iperico sono abbondanti,
facevano la fila per venire da me tante persone. Avevo aperto un modesto studio
e, per loro, ero l’erborista, molto stimato.
Guarda
caso, un giorno, mi si presentò un medico con la faccia smunta, marmorea e con
gli occhi strabici per la depressione. Era dolorante. Mi diceva che sentiva
delle trafitture nelle spalle e aveva forti bruciori: un male causato
dall’erpes, il cosiddetto « fuoco di sant’Antonio ».
Che
hai, buon uomo ? , gli ho chiesto. Mi ha risposto che si sentiva andare a
fuoco.
Che
ne dici se accendiamo un fuocherello, visto che è estate e fa caldo ? Ti
aiuterà a guarire …
Egli
accettò la risposta strana e anormale,
pur di ristabilirsi in salute. Così si mise a cercare dei ceppi, mentre
masticava un petalo del mio fiore, che gli avevo dato come medicina. Si
distrasse così tanto in questa ricerca che, a poco a poco, il sorriso gli
ritornò sulle labbra. Il suo volto era più sereno e il dolore iniziava a
scemare. Continuò ancora a mangiare altri petali fino a che, del mio fiore, non
restò più nulla.
Dopo
qualche giorno io non c’ero più, perché tutta la mia fioritura ormai
germogliava, spendente, nella salute di quel mio amico dottore che mi annoverò
tra le sue piante medicinali.
La mia piantina cresce ora sul suo balcone,
posta in un bel vaso e amorevolmente irrorata, guardata e amata ».
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