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sabato 26 luglio 2014

Passaggi




PASSAGGI

« VIVI I PASSAGGI

DEL TUO TEMPO » …

 

Se tu non entri nel tempo dell’altro, non puoi comprendere l’altro. Se tu vivi solo il tuo tempo senza rinunciare a nessun attimo, non puoi comprendere l’altro: il suo tempo non coincide con il tuo e lui ne resta fuori,  E’ solo. E tu resti con te stesso, godi o ti rattristi dei tuoi momenti o rincorri, in modo esagerato, i tuoi problemi. Ma sei sempre distante dagli altri e lontano, tanto lontano …


Ho in mano una clessidra, la osservo con attenzione, la raggiungo con il pensiero. Essa mi parla con il suo linguaggio silenzioso: è il simbolo del mio tempo, un passaggio continuo della sabbia scandisce ogni spazio di vita vissuta. Quest’ oggetto è formato da due ampolle di vetro unite da una strozzatura centrale che le collega. Solo una contiene l’arena, che poi scende nell’altra. Quando si capovolge, questa passa nell’ampolla inferiore secondo un tempo prestabilito. Allorché termina di scorrere l’ultimo granello di sabbia, si ripete lo stesso procedimento di prima.
Ecco cosa mi dice la clessidra: « La tua vita è la mia immagine figurata: passano i momenti, gli istanti, le ore, gli anni e le stagioni. Come ti piacerebbe, a volte, scavalcare le tappe di sofferenza, di difficoltà, di ignoranza delle verità nascoste, come la malattia e la morte, ma sei costretto a salire le scale di questi passaggi, senza saltare nessun gradino. E ti ritrovi solo in questa salita verso l’alto, con le tue paure: solitario nel tuo silenzio. E pensi: se la sabbia restasse sospesa su, rifiutandosi di passare attraverso l’orifizio mediale ? Se il mio tempo cessasse di colpo o potessi gestirlo a mio piacimento, scartando le cose indesiderate e trattenendo le cose migliori ?
Vedi, in fondo mi assomigli: sei fisso in te stesso e distante dal mondo che ti circonda. E ci stai bene. Ti muovi, perso unicamente nel tuo tempo, vincolato dai tuoi pensieri».
« È proprio vero », interviene un corvo di passaggio « tu fai circolare la rena solo dentro di te, mai fuori e guardi con aria sufficiente una rondine che si sta costruendo il nido, volando su e giù a raccogliere pagliuzze. Tu fai scorrere la tua sabbia pulita, mentre la bestiola depone nel grezzo nido un uovo dal quale nascerà la nuova vita ».
Il saggio corvo, avanti negli anni, mi chiede: «Per te vale più la caduta della sabbia rinchiusa in quelle ampolle stupende, oppure la vita che nasce in quel nido grezzo e poco appariscente ? Vale più la clessidra o la rondinella ? La clessidra è bella a vedersi perché è raffinata, mentre il nido è ruvido perché fatto con amore per accogliere il frutto dell’amore. Tu ami guardare la bella trasparenza del vetro e lo spettacolo della sabbia pulita che cade.
Ammira, invece, quella clessidra diversa che è il volo di un uccello che porta dal basso verso l’alto la meraviglia della gestazione. La clessidra è l’ordine, la bellezza e la perfezione che altro non racchiude se non sterilità, mentre la rondine è il movimento, il lavoro, il futuro. Vivi i passaggi del tuo tempo non solo dentro di te, ma entrando anche in quello degli altri, non tanto i tuoi momenti chiusi, ma aggiungendo pure quelli del tuo prossimo ».
 
La natura è la strada maestra che ci conduce verso il nostro cuore dove sono latenti quelle virtù, spesso poco attraenti ai sensi, ma ben più valide per la vita.
 
 
                                                                                                                     Inco

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