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sabato 11 luglio 2015

Dimora della speranza

DIMORA DELLA SPERANZA

Ho cercato la speranza nei miei istanti tristi. L’ho cercata nella diversità delle mie sofferenze fisiche e morali. L’ho cercata dentro e fuori di me, in ogni luogo, in ogni esperienza umana e spirituale.
Non l’ho trovata. Mi sfugge la sua esistenza. Sono distante dalla sua verità.
Ho camminato a lungo, a piedi nudi, nel mio cuore afflitto, curvo sotto il peso delle prove di una storia dolorosa, che si avvicendavano continuamente. Poi, dopo tanta strada percorsa, sono giunto all’orizzonte. Sul limite della terra che incontra il cielo, ho visto una sedia per disabili.

Mi attendeva. Era là, pronta per me. Allora ho avuto un fremito, ho toccato il fondo del mio abisso interiore: ho saggiato il dolore, la paura, la solitudine, il silenzio.
Ma una voce mi ha raggiunto, era la sua:
-     Beh, non cercavi la speranza ? Perché mi guardi atterrito e trasognato ? La speranza non è in me bensì oltre l’orizzonte. È in quel cielo lontano.
L’uomo alzò lo sguardo in alto e la sedia, come d’incanto, sparì, lasciando lui al suo posto, con la mente sul limitare del mondo terreno e con il cuore immerso nell’infinito, dove ha trovato ciò che, da sempre, aveva cercato: la speranza.

Il mezzo più importante per varcare ogni buio della vita, non è la mente, ma il cuore.

Solo il cuore ti conduce alla dimora della speranza. 
                                                         
                                               Inco

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