UN SALTO
OLTRE IL MURO
Contemplazione.
Sono scesa, in silenzio, in fondo al mio cuore e ho letto
una storia che mi offriva una risposta, che attendevo da tempo.
Tu ascoltami, se vuoi. Voglio parteciparti le cose che
vivo, le mie esperienze interiori, attraverso un racconto anche se è così
difficile trasmettere il reale vissuto nella profondità della propria anima,
perché riemerge in superficie sbiadito e, a volte, incomprensibile.
Un uomo decise di intraprendere un viaggio, forse l’ultimo della
sua vita, alla ricerca di un luogo meraviglioso. Ne aveva sentito parlare e
desiderava tanto conoscerlo una volta che avrebbe condotto a termine il suo
compito sulla terra. Dove andrò un giorno quando Tu, o Dio, mi chiamerai ? Era
questa la domanda che rivolgeva, continuamente, a quell’Essere Supremo nella
sua preghiera semplice.
Iniziò il suo percorso diretto verso l’orizzonte, che
vedeva così distante e che lo separava dall’ infinito. P Partì, portando sulle spalle uno zaino che conteneva una lunga corda,
abbastanza pesante. Per il resto del viaggio si sarebbe affidato alla
provvidenziale benevolenza del cielo. Era lieto di quest’avventura. Marciava
con passo spedito e tutto gli sorrideva intorno. Anche gli uccelli lo
accompagnavano con i loro cinguettii e gli chiedevano incuriositi: « Dove sei
diretto ? ». Lui rispondeva « Nella Dimora della Luce ».
Cammina e cammina, la fatica si faceva sentire e il peso di quella corda
sembrava di piombo. Pensò di tagliarne un pezzo con una pietra affilata. Poi riprese
la strada più gagliardo. Non passò molto tempo, però, che dovette tagliare un
altro pezzo e così fece sempre, andando avanti, per alleggerirsi fino a che
gliene rimase solo un pezzullo. Era una misura ragionevole, pensava, e poi non
sapeva nemmeno il motivo della sua utilità. Aveva accolto un suggerimento
interiore: « Porta con te una corda molto lunga nel tuo zaino » e basta. Una
cosa è certa, che accorciandola, a
tappe, aveva provato meno stanchezza e si
era sentito più leggero. Anzi si
rimproverava per non averlo fatto dall’inizio.
Finalmente, era giunto al termine del suo viaggio.
L’orizzonte appariva un muro molto alto. Bisognava saltare per passare oltre.
Soltanto allora capì la necessità di quella corda. Riuscì ad agganciare il
pezzo rimasto al ramo di un albero cresciuto contro quella parete di pietra. Si
arrampicò con facilità ma, arrivato in cima, guardò in basso e constatò che il
muro era altissimo e faceva da difesa ad un giardino meraviglioso. Vedeva e
udiva cose sublimi, inesprimibili, impensabili per la sua mente così piccola.
L’uomo doveva solo andare al di là di quel muro per trovarsi in quel posto così
perfetto. Misurò subito la lunghezza della corda: mancava giusto il pezzo che
aveva tagliato. Restò lassù a guardare con grande afflizione ciò che non
avrebbe goduto mai. Gli fu data, per sua consolazione, la possibilità di
tornare indietro, nel tempo, e di ricominciare un altro viaggio.
Un giorno partì con un’ altra corda nuova. Nel cammino la
fatica fu tanta e la corda sembrava pesare di più. Gli donava coraggio e vigore
soltanto il pensiero di quel posto stupendo che gli sarebbe stato donato come
premio dell’immane sofferenza.
Quando giunse e varcò di nuovo la soglia dell’orizzonte, il
muro non c’era più e la corda non gli serviva per entrare in quell’incantevole
giardino paradisiaco. C’era, invece un portone immenso, adorno di pietre
preziose, il quale si spalancò improvvisamente. L’uomo era pieno di stupore. Si
sentì chiamare da una voce interiore che gli chiese di mostrare la sua corda.
Quando la tirò fuori dallo zaino essa brillava come oro. Poi gli disse: « Vieni
! ». Entrò in quel giardino e provò subito nel suo cuore una gioia immensa,
mentre una Presenza dolcissima lo avvolgeva con la sua luce ineffabile.
Dio era là, fin dall’eternità ad attenderlo e gli offriva
ora l’espressione di un amore mai sperimentato sulla terra. Si trovava nel
regno della felicità che non avrebbe avuto più fine.
Ricorda:
Non
accorciare mai
la
corda che porti
nello
zaino della tua vita,
fatta
di tutti i tuoi momenti e tempi
bui
e dolorosi.
Un
giorno,
essa
diventerà
la
tua preziosa
carta
d’ingresso al Cielo.
In
quell’eterna
dimora
di pace,
sperimenterai
un
amore intramontabile.
Inco
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