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sabato 25 aprile 2015

Un salto oltre il muro





UN SALTO
OLTRE IL MURO

Contemplazione.
Sono scesa, in silenzio, in fondo al mio cuore e ho letto una storia che mi offriva una risposta, che attendevo da tempo.
Tu ascoltami, se vuoi. Voglio parteciparti le cose che vivo, le mie esperienze interiori, attraverso un racconto anche se è così difficile trasmettere il reale vissuto nella profondità della propria anima, perché riemerge in superficie sbiadito e, a volte, incomprensibile.

Un uomo decise di intraprendere un viaggio, forse l’ultimo della sua vita, alla ricerca di un luogo meraviglioso. Ne aveva sentito parlare e desiderava tanto conoscerlo una volta che avrebbe condotto a termine il suo compito sulla terra. Dove andrò un giorno quando Tu, o Dio, mi chiamerai ? Era questa la domanda che rivolgeva, continuamente, a quell’Essere Supremo nella sua preghiera semplice.
Iniziò il suo percorso diretto verso l’orizzonte, che vedeva così distante e che lo separava dall’ infinito. P Partì, portando sulle spalle uno zaino che conteneva una lunga corda, abbastanza pesante. Per il resto del viaggio si sarebbe affidato alla provvidenziale benevolenza del cielo. Era lieto di quest’avventura. Marciava con passo spedito e tutto gli sorrideva intorno. Anche gli uccelli lo accompagnavano con i loro cinguettii e gli chiedevano incuriositi: « Dove sei diretto ? ». Lui rispondeva « Nella Dimora della Luce ».
Cammina e cammina, la fatica si  faceva sentire e il peso di quella corda sembrava di piombo. Pensò di tagliarne un pezzo con una pietra affilata. Poi riprese la strada più gagliardo. Non passò molto tempo, però, che dovette tagliare un altro pezzo e così fece sempre, andando avanti, per alleggerirsi fino a che gliene rimase solo un pezzullo. Era una misura ragionevole, pensava, e poi non sapeva nemmeno il motivo della sua utilità. Aveva accolto un suggerimento interiore: « Porta con te una corda molto lunga nel tuo zaino » e basta. Una cosa  è certa, che accorciandola, a tappe, aveva provato meno stanchezza e si  era sentito più leggero.  Anzi si rimproverava per non averlo fatto dall’inizio.
Finalmente, era giunto al termine del suo viaggio. L’orizzonte appariva un muro molto alto. Bisognava saltare per passare oltre. Soltanto allora capì la necessità di quella corda. Riuscì ad agganciare il pezzo rimasto al ramo di un albero cresciuto contro quella parete di pietra. Si arrampicò con facilità ma, arrivato in cima, guardò in basso e constatò che il muro era altissimo e faceva da difesa ad un giardino meraviglioso. Vedeva e udiva cose sublimi, inesprimibili, impensabili per la sua mente così piccola. L’uomo doveva solo andare al di là di quel muro per trovarsi in quel posto così perfetto. Misurò subito la lunghezza della corda: mancava giusto il pezzo che aveva tagliato. Restò lassù a guardare con grande afflizione ciò che non avrebbe goduto mai. Gli fu data, per sua consolazione, la possibilità di tornare indietro, nel tempo, e di ricominciare un altro viaggio.
Un giorno partì con un’ altra corda nuova. Nel cammino la fatica fu tanta e la corda sembrava pesare di più. Gli donava coraggio e vigore soltanto il pensiero di quel posto stupendo che gli sarebbe stato donato come premio dell’immane sofferenza.
Quando giunse e varcò di nuovo la soglia dell’orizzonte, il muro non c’era più e la corda non gli serviva per entrare in quell’incantevole giardino paradisiaco. C’era, invece un portone immenso, adorno di pietre preziose, il quale si spalancò improvvisamente. L’uomo era pieno di stupore. Si sentì chiamare da una voce interiore che gli chiese di mostrare la sua corda. Quando la tirò fuori dallo zaino essa brillava come oro. Poi gli disse: « Vieni ! ». Entrò in quel giardino e provò subito nel suo cuore una gioia immensa, mentre una Presenza dolcissima lo avvolgeva con la sua luce ineffabile.
Dio era là, fin dall’eternità ad attenderlo e gli offriva ora l’espressione di un amore mai sperimentato sulla terra. Si trovava nel regno della felicità che non avrebbe avuto più fine.


       Ricorda:
Non accorciare mai
la corda che porti
nello zaino della tua vita,
fatta di tutti i tuoi momenti e tempi
bui e dolorosi.
Un giorno,
essa diventerà
la tua preziosa
carta d’ingresso al Cielo.
In quell’eterna
dimora di pace,
sperimenterai
un amore intramontabile.
  
                                                                  Inco

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