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mercoledì 29 aprile 2015

Grani di sale - Vanità




VANITA’

C’è una chiara luna che si specchia nell’acqua di un pozzo. Vedendo la sua immagine esclama meravigliata:
  
Come sono bella ! hanno ragione gli uomini a cantarmi la serenata e i grilli a far cri cri in mio onore. Questa bellezza che mi ritrovo mi lascia di sasso, quasi non ci credo, eppure è vera. Anche il pozzo mi guarda a bocca aperta e pare che dica:
- Il tuo splendore supera le stelle e nel cielo sei regina di luce. Non s’è mai vista tanta perfezione, è fuori dal comune, unica e rara.
E la luna s’inorgoglisce, si piace e si compiace, si ammira e si specchia vanitosa, nell’acqua quieta, muta e riservata. Ma l’acqua, stranamente, decide di proferir parola solo che una rana baldanzosa, per dispetto alla luna, inizia a gracidar, dicendo:
- Guarda, commarella mia, che tutta la tua luce viene dal sole e tutta la bellezza, senza di lui, è vana.

Approvano anche i grilli e smorzano il canto, per condivisione.





Chi ama la vanità vuol far convergere su di sé l’attenzione degli altri, senza sapere che tutto quello che è, ha la sorgente altrove.

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