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sabato 18 aprile 2015

Grani di sale - Finzioni



GRANI DI SALE

 

Sono brevi racconti, fantasiosi e semplici,
che nascondono riflessioni,
nate dalla natura delle cose,
attraverso immagini e accostamenti.
Essi hanno il sapore
di un quotidiano avvolgente
e. talvolta,  affascinante
che allo sguardo interiore
si aprono a comprensioni
più profonde e avvincenti,
espresse in maniera sobria
e senza complicazioni.
Li abbiamo chiamati
« grani di sale »
perché hanno il sapore
di aspetti concreti,
che vanno dosati
con moderazione. 
                                                                Inco


FINZIONE


 Un gatto, spelacchiato e zoppo, incontra sulla sua traiettoria un topo vispo e snello.  Gli vuol correre dietro, ma non ce la fa: ha due zampe rotte. Però ci prova lo stresso e casca a rotoloni, rompendosi un’altra zampa, poveretto.
-               ­Come – gli grida sorpreso il piccoletto – non hai pietà di me , nemmeno ora, che sei sciancato, e che t’ho fatto?
Gli risponde il micio:
-               Hai ragione, amico mio, come ti capisco. È solo che mi sento un essere inferiore se non ti vengo appresso. Fatti prendere per finta, ti prego, almeno per farmi far bella figura con gli amici miei. Dài, vienimi vicino che t’accarezzo !
Il topo, in buona fede, s’avvicina, ma si ferma giusto in tempo. L’unica zampa sana del nemico è tesa per acchiapparlo per la coda, altro che carezza … Il meschino quasi muore di spavento e, mentre s’allontana via di corsa, gli grida a tutta voce:
-                    Aho ! Ma non ti vergogni d’approfittar del mio buon cuore ? Sei mezzo morto, si vede, però non perdi mai il vizio d’essere una volpe !

Nemmeno la sventura, a certi uomini, intenerisce il cuore, anzi essi affilano altre armi, come la finzione, per tendere tranelli agli indifesi.
In fondo, c’è sempre una zampa buona, pronta ad afferrar la preda …                                  
                                                               
                                                                 Inco

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