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sabato 12 aprile 2014

Modestia





MODESTIA

Preferiva

la discrezione…


La modestia è una virtù che fa rifuggire dal riconoscimento e dal vanto delle proprie qualità.

Chi è modesto non ama essere lodato, non presume di sé ed è alieno da ogni ambizione o vanità per cui cerca sempre di nascondersi agli sguardi indiscreti per non essere esaltato. È umile.

C’è una storia che voglio raccontarti a proposito della modestia in contrapposizione alla gelosia che è anche in stretta relazione con l’invidia.



Cresceva in un frutteto un melo, che dava mele rosse squisite. In primavera fioriva, emanando un profumo delicato. I fiori, poi, cadendo, lasciavano il posto ai frutti. avevo puntato gli occhi su uno in particolare: era diverso dagli altri: una mela grossa e rubiconda che faceva gola. Essa abbelliva, con la sua prestanza l’albero, per cui le sue compagne la guardavano di traverso ed esprimevano una gelosia che cresceva ogni giorno di più, tanto da oltrepassare ogni limite. Vedevano quanto la loro rivale era ammirata dai passanti.

Io ascoltavo i loro commenti: « Hai visto che bella mela? Non si è mai vista una simile a questa! Chissà come sarà gustosa, emana una fragranza soave che si spande nell’aria !» .

Eppure essa non amava mostrare le sue qualità. Preferiva la discrezione e si nascondeva tra le foglie. Solo il vento si divertiva a stanarla.

Un’aria cupa imperava su quel melo e la gelosia si fece strada tra i rami e colpì tutte le mele che pendevano dall’albero. Queste decisero, allora, di isolarla. « Su, allontaniamola da noi!» si dissero e pregarono il vento di scuoterla per farla cadere. Ma il vento non rispose. Chiesero aiuto agli uccelli, perché con il loro becco appuntito, la beccassero, sfigurando la sua bellezza. Si rifiutarono in coro. Invocarono la pioggia perché la sferzasse, provocandole dolore, ma la pioggia l’accarezzò con le sue gocce fresche, rendendola più bella.

Non si trovava nessun modo per distruggerla. Pensarono un po’ e poi gridarono all’unisono: « Il verme, sì, il verme può aiutarci ! ». Purtroppo anche il verme oppose resistenza e disse loro: « No, non voglio accontentarvi !» . Non accettavano che la mela rossa fosse la gioia di tutto il frutteto, il quale s’incantava nell’ammirarla. Ma essa, umile, restava nascosta tra il fogliame per non farsi notare.

Un bel giorno, passando di là ho visto cadere una mela, poi un’altra e un’altra ancora e così via … Si era formato come un tappeto rossiccio. Cos’era accaduto e come mai  restava sul melo solo quel frutto bellissimo e modesto ? Ecco che ho visto affacciarsi da ogni frutto caduto dei piccoli vermi spiritosi, ben pasciuti e felici. Avevano divorato la polpa, bucherellandola. Ho udito, all’improvviso, una voce d’uomo: « Su, raccogliamo queste mele bacate e diamole in pasto agli animali ! ».

Da questa semplice storia ho capito cos’è e dove porta la gelosia. Essa crea inquietudine nello spirito e, nel cuore, toglie la pace , che è la polpa della nostra vita. Chi possiede un animo geloso è continuamente roso da una rabbia che lo consuma dentro, così come il verme che distrugge la mela.

Infelice è la sua vita, perché non conosce la gioia del bene.

                                                                                                      Inco

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