MODESTIA
Preferiva
la
discrezione…
La modestia è una virtù che fa rifuggire dal riconoscimento
e dal vanto delle proprie qualità.
Chi è modesto non ama essere lodato, non presume di sé
ed è alieno da ogni ambizione o vanità per cui cerca sempre di nascondersi agli
sguardi indiscreti per non essere esaltato. È umile.
C’è una storia che voglio raccontarti a proposito
della modestia in contrapposizione alla gelosia che è anche in stretta
relazione con l’invidia.
Cresceva in un frutteto un melo, che dava mele rosse
squisite. In primavera fioriva, emanando un profumo delicato. I fiori, poi,
cadendo, lasciavano il posto ai frutti. avevo puntato gli occhi su uno in
particolare: era diverso dagli altri: una mela grossa e rubiconda che faceva
gola. Essa abbelliva, con la sua prestanza l’albero, per cui le sue compagne la
guardavano di traverso ed esprimevano una gelosia che cresceva ogni giorno di
più, tanto da oltrepassare ogni limite. Vedevano quanto la loro rivale era ammirata
dai passanti.
Io ascoltavo i loro commenti: « Hai visto che bella mela?
Non si è mai vista una simile a questa! Chissà come sarà gustosa, emana una
fragranza soave che si spande nell’aria !» .
Eppure essa non amava mostrare le sue qualità. Preferiva
la discrezione e si nascondeva tra le foglie. Solo il vento si divertiva a
stanarla.
Un’aria cupa imperava su quel melo e la gelosia si
fece strada tra i rami e colpì tutte le mele che pendevano dall’albero. Queste
decisero, allora, di isolarla. « Su, allontaniamola da noi!» si dissero e pregarono
il vento di scuoterla per farla cadere. Ma il vento non rispose. Chiesero aiuto
agli uccelli, perché con il loro becco appuntito, la beccassero, sfigurando la
sua bellezza. Si rifiutarono in coro. Invocarono la pioggia perché la
sferzasse, provocandole dolore, ma la pioggia l’accarezzò con le sue gocce fresche,
rendendola più bella.
Non si trovava nessun modo per distruggerla. Pensarono
un po’ e poi gridarono all’unisono: « Il verme, sì, il verme può aiutarci ! ».
Purtroppo anche il verme oppose resistenza e disse loro: « No, non voglio
accontentarvi !» . Non accettavano che la mela rossa fosse la gioia di tutto il
frutteto, il quale s’incantava nell’ammirarla. Ma essa, umile, restava nascosta
tra il fogliame per non farsi notare.
Un bel giorno, passando di là ho visto cadere una
mela, poi un’altra e un’altra ancora e così via … Si era formato come un
tappeto rossiccio. Cos’era accaduto e come mai
restava sul melo solo quel frutto bellissimo e modesto ? Ecco che ho
visto affacciarsi da ogni frutto caduto dei piccoli vermi spiritosi, ben
pasciuti e felici. Avevano divorato la polpa, bucherellandola. Ho udito,
all’improvviso, una voce d’uomo: « Su, raccogliamo queste mele bacate e diamole
in pasto agli animali ! ».
Da questa semplice storia ho capito cos’è e dove porta
la gelosia. Essa crea inquietudine nello spirito e, nel cuore, toglie la pace ,
che è la polpa della nostra vita. Chi possiede un animo geloso è continuamente
roso da una rabbia che lo consuma dentro, così come il verme che distrugge la mela.
Infelice è la sua vita, perché non conosce la gioia
del bene.
Inco
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