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sabato 26 aprile 2014

Audacia

 
 
 

AUDACIA

Chi è audace non teme

il pericolo …


       Viviamo in un mondo che, talvolta, prevarica le leggi della natura. Ci sorprendono alcuni fatti, mai accaduti nel passato in cui il più forte dominava il debole e gli incuteva paura.

       Oggi, anche lo sprovveduto ha le sue armi di difesa, magari semplici, per mettere in fuga l’avversario.

       Ed ecco l’incredibile storia di due merli e un gatto, un fatto veramente accaduto e del quale sono testimone oculare.

Sono messi a confronto la forza e la debolezza.

Quale delle due prevarrà ?



C’era un bel campo erboso e alberato sotto la finestra della mia casetta, attraversato da un sentiero in terra battuta. Gli alberi offrivano riparo, nelle ore calde, con la loro ombra e ospitavano gli uccellini con i loro nidi. Erano tanti e di varie specie.

Al primo albeggiare intonavano i loro canti. Che melodia ! Tra tutti mi piaceva tanto il fischiare dei merli che, ogni giorno, mi invitavano al risveglio mattutino. Mi alzavo subito e poi mi affacciavo alla finestra per contemplare la natura. Tutto, come sempre, mi parlava ed io, ascoltavo le varie voci e, a volte, interloquivo. Nasceva così un dialogo bellissimo tra me e le cose che ammiravo estasiata. Una grande pace riempiva il mio cuore e mi sentivo immersa nell’infinito.

Un giorno, ero avvolta da un silenzio profondo quando, all’improvviso, un gran frastuono venne a turbare la quiete dell’aria. Cosa stava accadendo ?

Mi si è presentata, allora, una scena divertente. Ho visto sbucare dal fondo del sentiero due merli che rincorrevano un gatto ben pasciuto. Stavano ritti sulle loro zampette e correvano saltellando con le ali aperte e il petto gonfio, per mostrare la loro forza. Avanzavano come guerrieri armati di coraggio emettendo suoni frastornanti. E udivo il lamento di un gatto che miagolava forte. Cercavo di tradurre questo suo lamento: “ Pietà ! Pietà!”. Accelerava la corsa e ogni tanto si voltava di scatto impaurito, per guardare in faccia i suoi inseguitori. Ma questi, imperterriti e schiamazzando, continuavano l’inseguimento fino a che la bestiola scomparve dalla loro vista.

Li ho osservati ritornare sui loro passi, fischiando allegramente: erano tranquilli e vittoriosi.

Chissà quante volte l’astuto gatto cacciatore aveva tentato di catturare le sue prede !...

Nella vita serve avere tanto coraggio per superare i momenti difficili. Cosa mi hanno fatto capire questi due merli se non di trovare in me la forza di vincere un avversario che credevo più forte di me e che mi stava dentro. Era la mia paura e le mie ansie, la ricorrente tristezza, la noia e l’apatia di certi momenti, lo scoraggiamento, i cedimenti di fronte a scelte sbagliate, le mie amare delusioni e i miei fallimenti, il mio isolarmi dagli altri per vivere la solitudine, il vuoto, il non senso…

Chi di noi non ha vissuto o non vive questi istanti di buio nella sua storia ?
 
C’è una virtù che si chiama audacia e che mi hanno insegnato  quei piccoli merli. Chi è audace non teme il pericolo e lo dimostra affrontando ogni difficoltà e sfidando il rischio che ne deriva.

 

Voglio riportare un pensiero di A. Caro.



Una volta chiesero al famoso pilota di formula 1, Tazio Nuvolari, se avesse paura quando saliva nel suo bolide all’inizio di una gara.

« Mi dica un po’ – rispose Nuvolari - lei crede che morirà nel suo letto ? ».

« Sì ».

« E allora dove trova il coraggio di infilarsi tutte le sere sotto le lenzuola ? ».

                                                             Inco

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