Pages

lunedì 28 gennaio 2019

Memoria del cuore


Era un bambino sveglio, intelligente, di carattere aperto e dolce. All’età di dieci anni gli fu diagnosticata una malattia agli occhi. Con il tempo sarebbe diventato cieco.
I suoi genitori decisero di portarlo in giro per il mondo, perché potesse immagazzinare, nella sua mente, più dati possibili: immagini e bellezze di una natura stupenda, il viso dei suoi cari, il sorriso dei bimbi, il pianto dei sofferenti, la gioia dei semplici, le rughe degli anziani … Quando a vent’anni arrivò il triste giorno, gli regalarono degli occhiali neri e un cane che lo accompagnasse dovunque.
Ogni tanto il giovane restava assorto, rapito dal silenzio. Gli tornavano parole udite in passato, fatti, figure. Le rivedeva nel suo intimo e le traduceva in modo malinconico, con un tocco di amarezza e nostalgia. Trascorsero alcuni anni e qualcosa iniziò a cambiare dentro di sé. Associava pensieri, segni e creava la novità. Dipingeva con la fantasia quadri bellissimi, invitando i suoi amici ad entrare in quel suo mondo interiore, così diverso da prima.
Tutto è diventato, ora, memoria del cuore e gli ritorna come un eco che ascolta, tradotta in musica dolcissima. Gli amici lo guardano con commiserazione, distratti dalla sua vita inaccettabile e gli dicono:
«  Poverino, chissà quanto soffri nella tua cecità! ».
Con serenità, lui risponde loro:
« Sì, un tempo ero infelice perché tentavo di vedere le cose fuori di me, con i miei occhi spenti. Ora le vedo dentro, con gli occhi del cuore. È un mondo fantastico questa mia vita così diversa: un buio di luce che illumina il mio intimo, attraverso occhi nuovi.
Io sono, oggi,  l’uomo più felice! ». 








Ti prego
Dio di luce inaccessibile,
quando ti guardo in me,
con gli occhi spenti
della mia mente buia,
mi avvedo dell’oscurità immensa
che vieta alla mia anima
l’ingresso nella tua Presenza.
Donami, nella mia cecità,
occhi nuovi per vederti
e scorgere i tuoi riflessi
intorno alle mie pupille,
dove si rifrange la tua luce.
Ch’io possa dirti, Signore:
io sono, oggi, immerso in Te,
perché la tua immagine
mi è impressa dentro
e Tu, mio Dio, ci sei.

0 commenti:

Posta un commento