È un fenomeno datato da sempre il fatto che l’ individuo
ha il valore che i potenti gli addebitano. E questo vale soprattutto per le
cariche o gli impegni che vengono conferiti, in un circolo vizioso in cui i dominanti
creano o sudditi, che poi armeggeranno per diventare a loro volta potenti,
oppure si creano altri potentati che faranno proliferare i futuri capi. E così
viviamo in una società in cui si costruiscono le famose «poltrone» che altro
non sono se non i titoli di prestigio, forieri di soldi, il vero potere che
stabilisce quanto conti. Sei ciò che vale il titolo che ti precede ( e, di
conseguenza, i soldi che ti procura). Senza alcuna qualifica appartieni alla
categoria dei « nessuno » e non verrai considerato affatto. Ecco perché nella
società si potenziano quelle istituzioni che non fanno altro che creare potenti.
In tal senso si diventa un uomo griffato, e vale poco
ciò che tu sei individualmente. Per cui i pensionati, i poveri, gli ammalati,
gli anziani, i senzatetto, gli emigranti sono categorie appartenenti ai
protozoi della comunità, da non considerare in alcun modo nella loro dignità di
esseri umani. Questo è il dato, poi si costruisce su tale realtà una serie di
ragionamenti che hanno solo il valore delle ideologie, che pretendono di dare
consistenza, peraltro astratta, a delle realtà che concretamente non hanno
alcun peso sociale.
Da questo nasce un profluvio di parole vuote, in cui
navighiamo con grande indifferenza. Senza una griffe sei una nullità.
Con amicizia, Lorenzo
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