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venerdì 19 aprile 2019

Le due croci

Si rincorrono i miei pensieri sulle pagine del mio diario, svelati da una penna indiscreta. Essi appartengono al mio cuore e sono diret-ti verso orizzonti lontani, che congiungono la mia terra con il cielo.
Sogno di attraversare un ponte che mi porta all’altra riva. Sotto corre un ruscello che saltella sui ciottoli. Penso che l’esistenza dell’uomo sia un passaggio dalla sua vita a quella di Dio. Le nostre storie sono tutte come quei sassi levigati dall’acqua. Se ognuno potesse raccontarsi da dove viene, da quale montagna si è staccato e com’è precipitato a valle…
Una di queste pietre diventa la mia immagine simbolica.
Ecco, Dio mi ha rimosso dal suo monte per farmi vivere quaggiù, secondo un suo disegno divino. Su quel monte c’erano tante croci di legno, di dimensioni diverse. Ne ha presa una e, donandomela, mi ha detto:
« Portala con te ed accompagnami da questo mio monte al monte Calvario, dove un giorno sarò crocifisso ».
Non capivo. Gli ho risposto tremante e preoccupato:
« Mio Gesù, ma io non conosco la lunghezza della strada in sa-lita, i momenti delle prove che mi attendono, l’intensità del dolore, la paura del buio! Forse non ce la farò mai, mi stancherò e rinuncerò a seguirti ».
Lui mi rassicura:
« Io ti aiuterò e sarò al tuo fianco: tu con la tua croce ed Io con la mia. e quando non ce la farai, poggerai la tua piccola croce sulla mia grande croce ed io la porterò ».
Cammino in silenzio con il mio Dio, portando la mia croce che, per quanto piccola, mi pesa. Poi, rallento il passo e mi fermo, chiudo gli occhi e mi addormento. Quando riprendo la strada il Signore non c’è più. Lo cerco, confuso, chiedendo alla gente che dice:
« Arrivi tardi, amico! È stato crocifisso sul Calvario. Solo un ladro lo ha seguito, è morto accanto a Lui su una croce. Il perdono e l’amore per il suo Dio lo hanno salvato. È morto per vivere lassù, nella sua gioia. Aveva detto a Gesù, prima di morire:
« Gesù, ricordami nel tuo Regno! ».
E Gesù gli aveva risposto:
« Oggi sarai con me in Paradiso! ».
A me, purtroppo, è mancata la forza dell’amore che sa osare tutto per chi si ama. Quel ladro aveva preso il mio posto accanto al Signore.


 




    


Ti prego …
Mio buon Gesù,
non ho avuto il coraggio
di prendere la mia croce
e di seguirti.
Non ho avuto la forza
di supportare un peso,
seppur piccolo rispetto al tuo
e di accompagnarti là,
in cima al Monte.
Gli uomini sulla croce
ti hanno inchiodato,
come dono d’amore
per questa umanità.
Ti ho perso, mio Dio,
ti ho lasciato andare
solo, per quella via.
Quando son giunto,
col peso della mia croce,
la tua mi è parsa enorme.
Morente, mi hai guardato
e mi hai detto:
« Perché non hai poggiato
la tua croce sulla mia?
Io l’avrei portata ».
Perdonami, Signore,
non ti vedevo.
Mi sentivo solo
anche se c’eri Tu:
non ti ho creduto.
Ora son qui con Te.
Per pietà, ricordami
quando sarai lassù,
nel tuo Paradiso! 
                                      Incoronata
 


 

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