Era un bambino
sveglio, intelligente, di carattere aperto e dolce. All’età di dieci anni gli
fu diagnosticata una malattia agli occhi. Con il tempo sarebbe diventato cieco.
I suoi genitori
decisero di portarlo in giro per il mondo, perché potesse immagazzinare, nella
sua mente, più dati possibili: immagini e bellezze di una natura stupenda, il
viso dei suoi cari, il sorriso dei bimbi, il pianto dei sofferenti, la gioia
dei semplici, le rughe degli anziani … Quando a vent’anni arrivò il triste
giorno, gli regalarono degli occhiali neri e un cane che lo accompagnasse
dovunque.
Ogni tanto il
giovane restava assorto, rapito dal silenzio. Gli tornavano parole udite in
passato, fatti, figure. Le rivedeva nel suo intimo e le traduceva in modo
malinconico, con un tocco di amarezza e nostalgia. Trascorsero alcuni anni e
qualcosa iniziò a cambiare dentro di sé. Associava pensieri, segni e creava la
novità. Dipingeva con la fantasia quadri bellissimi, invitando i suoi amici ad
entrare in quel suo mondo interiore, così diverso da prima.
Tutto è diventato,
ora, memoria del cuore e gli ritorna come un eco che ascolta, tradotta in
musica dolcissima. Gli amici lo guardano con
commiserazione, distratti dalla sua vita inaccettabile e gli dicono:
« Poverino, chissà quanto soffri nella tua
cecità! ».
Con serenità, lui
risponde loro:
« Sì, un tempo ero infelice perché tentavo di
vedere le cose fuori di me, con i miei occhi spenti. Ora le vedo dentro,
con gli occhi del cuore. È un mondo fantastico questa mia vita così diversa: un
buio di luce che illumina il mio intimo, attraverso occhi nuovi.
Io sono,
oggi, l’uomo più felice! ».
Ti prego …
Dio
di luce inaccessibile,
quando
ti guardo in me,
con
gli occhi spenti
della
mia mente buia,
mi
avvedo dell’oscurità immensa
che
vieta alla mia anima
l’ingresso
nella tua Presenza.
Donami,
nella mia cecità,
occhi
nuovi per vederti
e
scorgere i tuoi riflessi
intorno
alle mie pupille,
dove
si rifrange la tua luce.
Ch’io
possa dirti, Signore:
io
sono, oggi, immerso in Te,
perché
la tua immagine
mi è
impressa dentro
e
Tu, mio Dio, ci sei.