Il bisogno
profondo di andare
oltre le cose
peribili
Dopo aver a lungo camminato, per il
costone aspro di una montagna, un soffio di zefiro mi fa veder volare uno
stormo di uc-celli, che vanno in cerca di una vasta pianura ed ecco che mi si
apre davanti agli occhi. Contemplo una pianta rinsecchita sulla quale è
appollaiato un gufo. L’avvisto con gli occhi assonnati, che mi acco-glie col
suo verso monotono. Mi fermo per ravvisare in quel quadro di silenziosa poesia,
il fondo di una vallata che mi suggerisce, nel cuore, i versi calmi di un
desiderio inappagato. Mi chiedo se quel panorama non sia il preludio di un
anelito profondo in cui mi si apre l’originale discorso della vita.
È da tempo che sento il bisogno di
respirare un qualcosa che non abbia limiti. È come il desiderio di non trovare
appagamento in nessuna delle cose che vedo e tocco, perché dentro mi lacera
l’ur-genza dell’infinito. Lo vado cercando dovunque poiché, dentro il mio
cuore, da sempre ho fame e sete di cose eterne. In questo brama-re continuo di
eternità, il mio sguardo sembra dissolversi in una di-stesa dove acque fresche
e canterine mi spingono verso l’ignoto. Si apre dentro di me il bisogno di Te,
mio Dio, e vado sorseggiando la tua misteriosa presenza come sorgente perenne
di Paradiso. C’è un sasso sul mio sentiero su cui noto, discreto, un
maggiolino, anch’esso aperto alla ricerca di chi sa quale punto di spazio
infinito.
Mi fermo e sospiro una preghiera:
O
Dio, conducimi alle terrazze del Cielo, dove potrò am-mirare la varietà senza
fine dei colori e dei profumi della tua e-ternità. Fammi camminare per le vie
che non conoscono tramon-to ma solo aurore interminabili, sature di cose in
espansione. In tal modo mi sento trasportare in un luogo ricco di sorprese e
per-meato di gioia profonda. Non è questo il Paradiso, ma solo l’ansia di
possederlo in cui Tu, Signore, mi apri all’indescrivibile esperienza di verità
eterne. Amen.
Due
parole che ti spingono a formulare una domanda che sappia di eterno e infinito.
Hai
il cuore aperto all’Eternità?
Lorenzo
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