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lunedì 25 dicembre 2017

E' nato Gesù



C’è una capanna laggiù
in fondo al sentiero.
Lieto il pellegrino va,
contando i suoi passi
affaticati e lenti.
Nel buio della notte,
cerca il Dio nascosto
nella sua mente confusa
o nel suo cuore smarrito.
È nato il Signore!
Lo troverà solo
nell’intimo silenzio,
che si veste di speranza
e la pace dell’anima
s’adorna di luce divina.
Vedrà il bimbo Gesù
e diventerà suo Cielo.
Lo contemplerà e con Lui
vivrà nell’immensa gioia
d’una eternità senza fine.


Una Luce si accende
          È una notte mite e serena. Il firmamento è come trapuntato di stelle lucenti, mentre le tenebre ricoprono la terra.
Nel buio del suo tempo umano, il pellegrino batte i sentieri della sua storia vissuta, un tempo, con tutti i suoi attraversamenti e tessuta con colori e modi diversi i suoi vuoti di luce e le cadute nell’abisso profondo del suo cuore. E’ alla ricerca del suo Dio che nascerà in un luogo ignoto alla sua conoscenza. Durante il cammino lo vince il sonno e pensa di riposare prima di proseguire il suo viaggio. Entra nel sonno con un sogno bellissimo. Sogna di aver perso un sandalo durante la rotta e di ripercorrere, tristemente, la strada a ritroso. Perlustra ogni angolo più segreto e nascosto, muovendo i passi a fatica, zoppicando sulle pietre appuntite. Il freddo acutizza il dolore al piede scalzo e il silenzio nebbioso rende ovattati i suoi gemiti.
         Desolato l’uomo si rivolge al suo Dio con silenziose parole:
« Dove sei, mio Signore? Riuscirò mai a trovarti? Eccomi giunto, nuovamente, all’inizio del mio viaggio verso di Te ».
Ed è proprio in questo momento che una Luce si accende nel suo intimo. Nella sua anima, trasformata in una greppia, vede adagiato un Bambino. Riconosce Gesù, il Dio venuto sulla terra dal Cielo. Accanto alla sua culla ritrova, stupito, il sandalo perduto sul quale è caduta una stella da lassù.
Allora esclama con un trasporto di gioia:
« Signore, ero venuto a cercarti e Tu, invece, mi attendevi nel profondo del mio cuore, luogo del tuo Paradiso. Così hai fatto di me il tuo Cielo ».
Quando il pellegrino si risveglia, prova una grande felicità, perdendosi nell’infinito di Dio.

 
Eccomi, mio Dio!
È dinanzi a Te,
solo, quel pellegrino
che, per cercarti,
intraprese un viaggio
molto lontano.
Io non son partito mai,
perché mi attendevi
già nel mio cuore
mentre ti cercavo fuori
nella mia confusione.
Il sandalo perduto
era solo un segno
di questi miei giorni
vissuti nel mondo,
con ritmi variegati
tra buio e luce.
Eppure ho provato
il dolore e l’angoscia,
la durezza della strada,
il peso del silenzio,
l’ansia di vederti,
l’anelito d’incontrarti.
Tu sei qui, Gesù.
La tua presenza, ora,
pian piano m’introduce
nel Regno Eterno
del tuo splendore.
Incoronata

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