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martedì 17 ottobre 2017

L'ultima foglia




                               Il profumo soave dell’autunno
riempie l’aria fresca ed umida
di Novembre: il mese
che raccoglie i colori tenui,
ultimi della triste stagione.
È rimasta solo una foglia
sul ramo d’un albero spoglio
che, da lassù, vede un tappeto
di gialle foglie cadute
ai piedi di un ossuto pruno.
Pensa che presto si ritroverà
laggiù e, tremando, geme.
Il vento la scorge da lontano,
subito le si avvicina,
mormorandole una canzone,
poi la coglie  e la trasporta
nell’aria e, dolcemente,
la lascia cadere dall’alto
sul morbido prato.
Essa preparerà, marcendo
insieme alle altre,
la rinascita dell’albero 
nella ridente stagione.


La fine della foglia

Il vento aveva strappato tutte le foglie gialle dall’albero del giardino. Esse si erano affidate al suo soffio e, gemendo, erano cadute a una ad una per terra. Solo una foglia si era ostinata a non essere divelta dal suo ramo posto sulla cima. Non appena veniva toccata, poneva tutta la sua resistenza, tanto che il vento l’aveva abbandonata a se  stessa.
Ma ora, così in alto, si sentiva sola. Si guardò attorno: non c’era più nessuno in quel luogo triste e desolato. La foglia incominciò a tremare. Ebbe paura.  Allora chiamò il vento ma il vento non accorse. Invocò la pioggia ma essa si rifiutò di cadere. Passò un uccello ramingo per il cielo. Essa lo chiamò e questi ne ebbe compassione, ascoltando la sua storia.
Con cura, raccolse quella povera foglia e la ripose nel suo nido, costruito tra i rami di un albero sempreverde. Essa lo terrà al riparo dal freddo  nella gelida stagione invernale.

Mi hai lasciato solo
nelle mie notti buie,
solo nel profondo del cuore,
dove mi sono perso
senza di Te, Dio d’amore.
Non volevo perdere la vita.
Ma, ora, Tu la stringi
nella tua e mi dici:
« Lasciati cadere, figlio,
nel mio abbandono.
Io ti darò un giorno
una vita nuova, lassù,
nella luce del mio Cielo! ».
                                            Incoronata

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