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mercoledì 11 ottobre 2017

La solitudine del monte


Spenta è la notte ed ecco,
del giorno nuovo, l’attesa.
Le prime luci dell’aurora
dipingono d’arancio,
la cima innevata
d’un alto monte.
Avvolta è come da nuvole
bianche cotonate
e le oltrepassa.
Regna il silenzio
sulla montagna,
nella solitudine immersa.
Ogni cosa tace, tutto,
anche l’aria tace
quando il sole esordisce
il suo ingresso
nel suo cielo azzurro.
E pure il vento
trattiene il respiro:
diventa brezza leggera
che accarezza solo
i fiori dei sentieri,
ammantati di verde.
Vive il monte lassù,
leggendo nella valle
la sua storia
tacita e solitaria.

Le emozioni della valle
 « Sono stanco di vivere quassù in alto. attaccato a questo monte solitario che vive nel silenzio dei suoi pensieri fissi, con la testa sempre  tra le nuvole! Voglio provare le emozioni della valle e la sua bellezza ricca di poesia ».
Così, un giorno, appena spuntò l’alba e il sole faceva capolino dietro il monte, il pezzo di roccia si staccò dalla cima e, balzando giù per il pendio, rotolò fino a valle. Finì sulla riva di un torrente, cozzando contro le pietre levigate dall’acqua. Emise un lamento poi… tacque. Stupito guardò tutte quelle pietre: ognuna di esse custodiva dentro di sé una storia, il ricordo di un monte al quale apparteneva. Erano storie diverse perché vissute in modo diverso.
Il sasso grezzo si adattò a quel posto e incominciò a familiarizzare con l’ambiente che lo circondava: gli alberi, i fiori, i canti degli uccelli. gli svolazzi leggeri di delicate farfalle e le libellule che planavano sulle acque limpide e fresche del torrente che mormorava la sua canzone, gorgogliando allegramente.
Era un mondo diverso da quello di lassù, più lieto, soltanto che era distante dal cielo. Il pezzo di roccia sentiva dentro la nostalgia di quel cielo visto dalla  cima.  Era triste per quel posto che aveva lasciato e al quale non avrebbe fatto più ritorno.
Ma aveva già scoperto che raggiungendo, solo con il desiderio, il suo orizzonte di terra, avrebbe ritrovato il suo cielo, che si fondeva con esso e ritrovò la felicità.

Quanta dolce nostalgia
dei momenti di luce
vissuti con Te,
mio Signore!
E quanta amarezza
dei momenti bui
vissuti senza Te!
Or mi sono inoltrato
nella via misteriosa
del tuo silenzio profondo.
Tu parli al mio cuore
con parole silenziose
e con esse mi consoli.
Entro nel tuo tempo,
Dio dell’eternità.


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