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lunedì 28 dicembre 2015

I frutti dell'albero



I FRUTTI  DELL’ALBERO

Il tempo, le stagioni, lo sviluppo che avvolge ogni vita, mi hanno portato a vedere, nella fioritura delle gemme dell’albero, un tratto importante che è l’epilogo di ogni sviluppo vero e definitivo: essere chiamati ad dono come massima perfezione di ogni evoluzione.

Ho visto schiudersi le gemme, trasformarsi in fiori e, lentamente, diventare frutti. Questo lento passaggio mi ha affascinato, portando a pienezza l’oscurità delle radici, il lento avanzamento verso l’alto della linfa, l’apertura dei rami e il maturare dei frutti. Ho capito che in ogni vero avanzamento della vita tutto si conclude nell’offerta. Siamo, ognuno di noi, organismi aperti al dono e nessuno può sfuggire a questo mirabile processo di ulteriore apertura all’altro o agli altri. Ma la cosa più mirabile è stato l’avanzamento dell’albero verso il frutto. E questo mi è apparso nella forma più estasiante che una crescita organica possa mostrarmi. Non potrò mai enumerare i vari passaggi interiori che mi hanno aperto alla comprensione dell’albero a questa dimensione dell’offerta. Ne traccerò solo alcuni elementi.

In primo luogo il frutto nasce dalla bellezza del fiore e porta, dentro di sé, tutto il fascino di ciò che è bello. E questo diventa armonia che nel frutto acquista varie proposte. Ad esempio il mistero della corteccia, il profumo che l’avvolge, il dosaggio dei colori che, spesso, sono come una verniciatura di universo che macchietta una densa superficie di rami, portatori di offerte gustose. La polpa diversificata negli svariati effetti che distinguono le piante e i loro prodotti, i semi raccolti nell’intimo, i sapori, gli aromi e quel mondo di misteriosi assaggi del passato.
E la pianta produce ciò che non sarà mai un prodotto per la propria stagionatura. I frutti sono mangiati da altri, e l’albero vive dello sfruttamento, proprio com’è la caratteristica del dono. Una fioritura e un fruttificare per altri. E qui m’arresto nel mio pensiero. La pianta che si apre all’offerta incondizionata non chiede nulla, e invece dà tutto. È il simbolo dell’amore che offre la pienezza di se stesso e desidera solo essere alleggerita dal suo carico di offerta. E sotto quella pianta, al fresco, m’acquieto nei miei pensieri. L’amore è sempre l’offerta di un qualcosa di cui non si  chiede … nulla.
E questo semplice pensiero genera in me il riposo.
                                            Lorenzo

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