Un Augurio nuovo
Da quando sono
bambino mi hanno insegnato a fare gli auguri. Ci sono auguri per la fine
dell’anno, per l’inizio, ma non ho mai
imparato a fare gli auguri perché l’anno trascorra o perché il tempo non passi.
Ma tralasciando
i vari momenti educativi, oggi sono invitato a farvi gli auguri per l’inizio
del nuovo anno che, se non accadono cose impreviste, dovrebbe essere per il
2016, che è datato proprio il 1 del mese di gennaio. Ed è qui che mi hanno
insegnato a dire cose che, con il tempo, diventeranno solo frasi fatte. Ad
esempio che ci sia la pace tra gli uomini. So, anzi sono certo che, non tutti
vogliono la pace perché essa verrà solo dopo una guerra vinta, e non ci si
mette d’accordo a fare la guerra, se non per quelli che vogliono estorcerla a
forza di cannonate e bombardamenti.
Tutto questo mi
dà tristezza perché dentro vi è un messaggio di infelicità e dolore, e il mondo
è pieno di queste sofferenze e giace sempre nella paura di una guerra.
Io, invece, voglio
augurare una pace diversa, seminata nel cuore dell’uomo, non finta, non
sognata, non inventata dalle mie esigenze. Ed è anche in questo senso che ho
visto fiorire la pace dopo un intimo tormento.
Lo vorrei
rifiutare, per non cadere nello stesso mondo dal quale fuggo, ma vedo che chi mi
propone la pace è Dio stesso, la Verità assoluta. E la contemplo riprodotta in
un Uomo inchiodato su un patibolo infamante, che desta terrore in molti, di
modo che il mondo si senta abbracciato nel bene.
Il mio desiderio
semplice è di augurarvi per il 2016
la pace vera, quella che, solamente un uomo inchiodato sulla croce sa dare,
perché ha in sé la forza meravigliosa del perdono che raggiunge anche il nemico.
Pace !
Lorenzo
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