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mercoledì 30 settembre 2015

Riflessioni semplici sull'albero



Riflessioni semplici sull’albero.

        Le radici


Ho meditato sull’albero e la sua convergenza con la mia vita. Anch’io mi sento legato a questo mondo con delle radici che succhiano linfa vitale . Le mie sono radici invisibili profonde e vivono nascoste nel buio del mio essere. Non appartengono ai fatti spiegabili perché sono espressioni di una realtà non definibile. Ci proverò comunque.

Le nostre radici interiori hanno tre dimensioni: il silenzio, l’abisso  l’eterno.

    

        Il silenzio


Da non confondere come mancanza di parole, ma come ambiente dove maturano le parole. Il silenzio di cui parlo può essere delineato come l’ambiente misterioso in cui ci sentiamo in una totale relazione con tutto ciò che ci avvolge. Parliamo senza parole. Comunichiamo in modo ineffabile senza articolare voci. Non saprei definirlo meglio. Il vero silenzio è denso di comunicazione, ma non si esprime in un linguaggio convenzionale. Le nostre radici succhiano relazioni nel buio profondo del nostro essere. Siamo figli del silenzio, ma non di quello che è assenza di ogni comunicazione.



L’abisso


Non trovo un altro vocabolo adatto per far capire quella dilatazione interiore dell’intimo umano dove non esistono limiti. Si è in quello “spazio” in cui viviamo l’infinito, il bisogno di non essere allo stretto, dimensionati né dal qui, né dall’ora, né da una fine. Superare ogni cattività e vivere avendo non più le strettoie del finito. Non ci sono cadute, anche se si vive in libertà di movimenti. L’uomo è un abisso che divora ogni limite.



L’eterno


È l’aurora senza l’ansia del tramonto. È il vivere senza fine, che è il miglior modo per essere in un perenne presente e non sentire la premessa di un termine. Dove esiste una fine anche il principio diventa angoscioso, perché è in attesa di una fine. Concludere è sempre distruggere l’inizio. Tutto questo lo vivo intensamente e vorrei comunicartelo.

                                               Lorenzo

sabato 26 settembre 2015

Un punto di luce



UN PUNTO DI LUCE
       
Dice il saggio:

- Questa è la vita: un piccolissimo punto di luce che finisce nella notte.
 Chiede il discepolo stupito e alquanto confuso:

-  Cosa significa, Maestro ? Non capisco.

La nostra vita è un punto di luce e, un giorno, si spegnerà nella notte? Che resterà, allora, di questa vita ? Il nulla ? L’inesistente ? Il buio ?
- È qui che ti voglio, ragazzo mio. Tu intendi la notte come il vuoto, invece è un abisso di luce in cui la tua, quasi invisibile luce, s’immergerà. La notte è anche il momento dell’intimità, in cui la luce non ha senso, perché l’intimità stessa è luce.
Replica il discepolo:
- Cos’è l’intimità e come può illuminare se stessa?
- Mio caro giovane, prova a lasciare, in questo momento, la piazza che rumoreggia fuori di te, dove risuonano tante tue parole vane, pensieri vuoti e distrazioni, vanità ed incoerenze. Poi, entra, con la tua povertà, nella tua stanza interiore, che è la tua anima, e taci, silenzioso e umile. Essa verrà inondata di luce divina e ti riempirà il cuore di pace.
Ecco due abissi che s’incontrano: il tuo, con una luce fioca che lo rischiara appena e quello di Dio, luce viva ed intensa nella quale si perde ogni luce.
Amico mio, fa’ sì che tu ti perda nell’infinito abisso del tuo Dio! 
Eppure siamo anche piccolissimi punti di luce che Dio ha acceso, nella notte degli uomini.
                                                Inco

giovedì 24 settembre 2015

Mara Macrì - Bruno Gröning. Il Dottore dei Miracoli (8)



  
Il cuore e la conoscenza sui culti emergenti mi hanno permesso di riconoscere il vero dal falso nel mare magnum delle tematiche spirituali e dei “nuovi profeti” che attualmente propongono ricette per felicità e successo. Naturalmente dietro compenso economico.

   Ma conoscere la verità rende liberi dagli inganni del male e un sentimento di giustizia conduce alla verità se nasce da un desiderio del cuore. Questa è stata la spinta iniziale che mi ha condotto a Bruno Gröning sollecitandomi ad approfondire la sua vita. Un lungo viaggio durante il quale ho compreso il “perché un uomo buono che aveva fatto soltanto bene agli uomini avesse ricevuto tanto male in cambio. Una storia che me ne ricordava un’altra…

   Studiando il caso e gli atti del processo a suo carico ho potuto verificare che le menzogne emerse facevano parte di un gioco diabolico pianificato da medici e giornalisti per eliminarlo fisicamente, l’invidia ha spinto i medici a denigrarlo perché alla sua presenza ogni malattia si dissolveva (senza parcella alcuna) laddove essi fallivano. La stampa, asservita al potere, ha fatto il resto. Pertanto per riscattare pubblicamente Bruno Gröning, donare un contributo scientifico e portare alla luce la verità sulla sua straordinaria vita, per avvicinarlo a un vasto pubblico e divulgare la sua opera d’amore, non ho acquisito foto in rete o informazioni superficiali ma sperimentato nel tempo su me stessa il suo insegnamento e tramite la metodologia scientifica e l’indagine psicosociale, ho utilizzato gli strumenti ai quali ogni serio ricercatore è aduso. Nel caso specifico ho richiesto al presidente mondiale dei circoli degli amici di Bruno Gröning, signor Dieter Häusler, sia l’autorizzazione che il materiale idoneo da diffondere al fine di mantenere l’integrità e la purezza dell’insegnamento lasciato da Gröning, per poi proseguire l’indagine reperendo testi originali, scritti di Bruno Gröning e lettere a lui inviate. Ho visitato i luoghi nei quali egli ha vissuto, partecipato alle ore di comunità e ai convegni constatando la validità di quanto egli affermava, che il male è potente ma Dio è Onnipotente. In sostanza, giorno dopo giorno acquisendo elementi inediti ne ha giovato il mio cuore aprendosi all’ignoto così come ne ha giovato la mia conoscenza assimilando nuove concezioni, le quali mi hanno permesso di coniugare spiritualità e scienza in un’originale sintesi. E per amore della conoscenza e della scienza, essendo l’autrice di tali assunti me ne assumo la responsabilità ritenendo che sia giusto continuare ad approfondire l’argomento.

                                      Mara

venerdì 18 settembre 2015

Un nuovo giorno



UN NUOVO GIORNO
 
Una nuvola, dal cielo, getta uno sguardo sulla terra. I suoi occhi si  lasciano inebriare dal manto verde di un campo. È un’ immensa distesa che infonde pace e quiete.

Tanti e tanti fiori bianchi e colorati danno, poi, un tono di festa alla natura. Essi si schiudono al tocco caldo dei raggi solari e si salutano pimpanti:

-   Buongiorno, amici ! come tira il vento?


C’è, però, un piccolo fiore bianco che non ha la forza di aprire i suoi petali. È depresso. Un raggio bussa alla sua corolla, per riempire il suo cuore di luce:

-  Aprimi, dolcissimo amico. Oggi è un nuovo giorno per te! Apriti!

Il fiore resta chiuso. Allora il raggio solare implora la nuvola, la quale raduna tutte le sue gocce d’acqua ed esse si trasformano in pioggia leggera, che brilla al chiarore del sole.

Il fiorellino riprende vigore, si schiude e, lentamente, stira i suo petali bianchi, sorridendo al suo fresco mattino.



Quando non hai la forza di ricominciare a vivere, ricorda che in un modo inaspettato, ti viene offerta una mano amica: afferrala e va’ avanti !
                                                      Inco