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sabato 24 gennaio 2015

Come una pioggia di ... stelle.









COME UNA PIOGGIA
DI … STELLE

È l’ora del tramonto, laggiù, sul mare. Il sole dice addio alla terra accesa di rosso e, all’orizzonte, s’immerge nell’acqua, che ondeggia per l’alzata del vento. Pian piano la palla di fuoco scompare. È un bellissimo momento che riempie il cuore di pace !

Così il giorno spegne la sua sorgente luminosa per vestire il suo abito nero, trapuntato di stelle scintillanti. Miriadi di piccoli astri si accendono nel firmamento, forando il buio e la notte si prepara a vivere il suo esordio di luce.


Nella campagna tremano le foglie dei verdi cespugli, emettendo discreti sibili che lasciano intendere movimenti a sorpresa. Sono tanti e tanti grilli che si preparano per il loro grande concerto all’aperto. Sono intenti ad accordare i vari strumenti musicali. Manca poco e sono già tutti in ordine al loro posto. Solo il direttore d’orchestra si fa attendere, ma eccolo che arriva, accompagnato da una graziosa farfalla notturna, la falena, una ballerina d’eccezione, che aprirà le sue danze nei vari brani sinfonici che saranno eseguiti.

Il direttore, con la sua bacchetta è pronto a dare il via, però si accorge, con immenso dispiacere, di una sua grave dimenticanza: ha dimenticato di portare lo spartito. Allora i grilli, smarriti, si rivolgono alle stelle:

« Componete per noi una canzone e noi l’ accompagneremo con i nostri piccoli strumenti ! ». E le stelline compongono una melodia con versi armoniosi:



« Nella quiete notturna, ecco scie luminose

che attraversano il firmamento.

Scende giù, come una pioggia

di … stelle fuggenti e si perdono

e sfumano nello spazio sconfinato.

Stelle cadenti dal cielo sulla terra addormentata,

che entrano silenziose nei sogni dei bimbi

e risvegliano i sopiti desideri degli uomini.

Stelle, infinità di stelle. che corrono lassù,

ricadendo in pioggia

nella calda e lunga notte d’estate  ».



Ed ecco che numerose stelle cadenti vengono giù dal cielo, inaspettatamente,  percorrendo l’immensità.

La farfalla presenta subito il suo balletto e si muove con grazia e leggerezza. Che armonia di movimenti, di suoni melodiosi, di canto dolcissimo, di bagliori celesti sotto quella pioggia di luci ! Perfino la luna, attonita, partecipa al meraviglioso evento accompagnando, con il suo chiarore, i passi della danzatrice che volteggia con grande leggiadria.

Poi, tutto tace: il cielo pone fine al suo spettacolo, la musica interrompe il suono, la falena chiude la sua danza e termina il canto delle stelle. Ha smesso di … piovere !

Un cupo velo di  tristezza si stende sull’orchestra. I grilli si chiedono perché i momenti belli hanno un epilogo così rapido e perché non possono durare per sempre, in un tempo senza fine.

Interviene, allora, un grillo molto saggio, provato negli anni da varie afflizioni. Prende la parola e dice:

« Abbiamo contemplato, estasiati, come una pioggia di stelle. Ma sono solo detriti di corpi celesti che creano un fascino con i loro percorsi luminosi. Le stelle non cadono: sono quelle apparenze, suggestive, che ci ingannano, facendoci credere che cadono. Quello che più conta è la bellezza del cielo che ci invita a guardare in alto e a non lasciarci sedurre dalle illusioni. È pur vero che è così magico veder scendere giù le cosiddette stelle cadenti, è poetico, è fantasioso, ma sono più affascinanti le stelle che sono attaccate alla volta celeste ! ». E il venerando grillo, colto da un guizzo estasiante, compone le parole e la musica di questo canto:



« Cadono le luci, finiscono nell’oscurità,

e noi destiamo il tono del desiderio.

Siamo felici così e non vogliamo che,

quanto desideriamo, finisca nel buio

di una notte, perché sappiamo che

i nostri aneliti restano fissi nei cieli ».



E così i grilli, ricolmi di fresca gioia, riprendono a suonare e cantare nella notte, ininterrottamente.





   Ricorda:

 

Quante volte ti attacchi

all’apparenza delle cose

e le vivi intensamente,

come fossero vere e intramontabili.

Poi, sprofondi nella tristezza

quando ti vengono a mancare.

Sappi, allora, che la verità

è ben oltre,

e la gioia risiede

nella profondità del tuo essere,

come un cielo di luci perenni.





                                    Inco



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