COME UNA PIOGGIA
DI … STELLE
È
l’ora del tramonto, laggiù, sul mare. Il sole dice addio alla terra accesa di
rosso e, all’orizzonte, s’immerge nell’acqua, che ondeggia per l’alzata del
vento. Pian piano la palla di fuoco scompare. È un bellissimo momento che
riempie il cuore di pace !
Così
il giorno spegne la sua sorgente luminosa per vestire il suo abito nero,
trapuntato di stelle scintillanti. Miriadi di piccoli astri si accendono nel
firmamento, forando il buio e la notte si prepara a vivere il suo esordio di
luce.
Nella campagna
tremano le foglie dei verdi cespugli, emettendo discreti sibili che lasciano
intendere movimenti a sorpresa. Sono tanti e tanti grilli che si preparano per
il loro grande concerto all’aperto. Sono intenti ad accordare i vari strumenti
musicali. Manca poco e sono già tutti in ordine al loro posto. Solo il
direttore d’orchestra si fa attendere, ma eccolo che arriva, accompagnato da
una graziosa farfalla notturna, la falena, una ballerina d’eccezione, che
aprirà le sue danze nei vari brani sinfonici che saranno eseguiti.
Il
direttore, con la sua bacchetta è pronto a dare il via, però si accorge, con
immenso dispiacere, di una sua grave dimenticanza: ha dimenticato di portare lo
spartito. Allora i grilli, smarriti, si rivolgono alle stelle:
«
Componete per noi una canzone e noi l’ accompagneremo con i nostri piccoli
strumenti ! ». E le stelline compongono una melodia con versi armoniosi:
«
Nella quiete notturna, ecco scie luminose
che
attraversano il firmamento.
Scende
giù, come una pioggia
di
… stelle fuggenti e si perdono
e
sfumano nello spazio sconfinato.
Stelle
cadenti dal cielo sulla terra addormentata,
che
entrano silenziose nei sogni dei bimbi
e
risvegliano i sopiti desideri degli uomini.
Stelle,
infinità di stelle. che corrono lassù,
ricadendo
in pioggia
nella
calda e lunga notte d’estate ».
Ed
ecco che numerose stelle cadenti vengono giù dal cielo, inaspettatamente, percorrendo l’immensità.
La
farfalla presenta subito il suo balletto e si muove con grazia e leggerezza.
Che armonia di movimenti, di suoni melodiosi, di canto dolcissimo, di bagliori
celesti sotto quella pioggia di luci ! Perfino la luna, attonita, partecipa al
meraviglioso evento accompagnando, con il suo chiarore, i passi della
danzatrice che volteggia con grande leggiadria.
Poi,
tutto tace: il cielo pone fine al suo spettacolo, la musica interrompe il
suono, la falena chiude la sua danza e termina il canto delle stelle. Ha smesso
di … piovere !
Un
cupo velo di tristezza si stende
sull’orchestra. I grilli si chiedono perché i momenti belli hanno un epilogo
così rapido e perché non possono durare per sempre, in un tempo senza fine.
Interviene,
allora, un grillo molto saggio, provato negli anni da varie afflizioni. Prende
la parola e dice:
«
Abbiamo contemplato, estasiati, come una pioggia di stelle. Ma sono solo
detriti di corpi celesti che creano un fascino con i loro percorsi luminosi. Le
stelle non cadono: sono quelle apparenze, suggestive, che ci ingannano, facendoci
credere che cadono. Quello che più conta è la bellezza del cielo che ci invita
a guardare in alto e a non lasciarci sedurre dalle illusioni. È pur vero che è
così magico veder scendere giù le cosiddette stelle cadenti, è poetico, è
fantasioso, ma sono più affascinanti le stelle che sono attaccate alla volta
celeste ! ». E il venerando grillo, colto da un guizzo estasiante, compone le
parole e la musica di questo canto:
«
Cadono le luci, finiscono nell’oscurità,
e
noi destiamo il tono del desiderio.
Siamo
felici così e non vogliamo che,
quanto
desideriamo, finisca nel buio
di
una notte, perché sappiamo che
i
nostri aneliti restano fissi nei cieli ».
E
così i grilli, ricolmi di fresca gioia, riprendono a suonare e cantare nella
notte, ininterrottamente.
Ricorda:
Quante volte ti attacchi
all’apparenza delle cose
e le vivi intensamente,
come fossero vere e
intramontabili.
Poi, sprofondi nella tristezza
quando ti vengono a mancare.
Sappi, allora, che la verità
è ben oltre,
e la gioia risiede
nella profondità del tuo essere,
come un cielo di luci perenni.
Inco
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