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sabato 31 gennaio 2015

Ma è già primavera?





MA…  E’ GIA’
PRIMAVERA ?

 Ogni mattina, all’alba, inizia un nuovo giorno che dona alla natura un’ aria di festa. È tutto un risveglio, in una grande pineta, dove i raggi solari, folleggiano tra gli alberi, attraversandoli, divertiti.

In essa crescono pini giganteschi, ad ombrello, che offrono una benefica ombra e tanta frescura nella calda stagione. Quante specie di uccelli ospitano e quanti nidi di uccelli stringono tra i rami sempreverdi! Essi restano fedeli testimoni di queste vite così fragili, ma anche così gaie per i loro cinguettii diversi. Conoscono le loro storie, vivono e partecipano ai loro momenti gioiosi e tristi. In questo luogo regna sempre la quiete e l’armonia.

sabato 24 gennaio 2015

Come una pioggia di ... stelle.









COME UNA PIOGGIA
DI … STELLE

È l’ora del tramonto, laggiù, sul mare. Il sole dice addio alla terra accesa di rosso e, all’orizzonte, s’immerge nell’acqua, che ondeggia per l’alzata del vento. Pian piano la palla di fuoco scompare. È un bellissimo momento che riempie il cuore di pace !

Così il giorno spegne la sua sorgente luminosa per vestire il suo abito nero, trapuntato di stelle scintillanti. Miriadi di piccoli astri si accendono nel firmamento, forando il buio e la notte si prepara a vivere il suo esordio di luce.

sabato 17 gennaio 2015

Una notte di luce





Una notte
di luce

    
         La notte ha terminato il suo corso e il sole inizia a sorgere dietro i monti, salutato dall’ultima stella che, lentamente, si dilegua nel cielo. Nuvole bianche si tingono d’arancione. È spuntata l’aurora.
          La natura si riempie, pian piano, di suoni, di rumori, di cinguettii festosi, di riflessi di luce.
       Su un tronchetto d’albero, in riva ad un fiume, un uccellino, il Martin Pescatore, è in paziente attesa di pesci freschi che, abitualmente, risalgono la corrente. È immobile, con gli occhi fissi sull’acqua che fluisce, gorgheggiando, mentre si dirige verso la valle. Si intuisce ch’ è tempo di pesca.

lunedì 12 gennaio 2015

Definizioni: La gioia


Un giorno un bambino piccolo e gravemente malato, fece questa domanda a suo padre, chiedendogli: «Papà, cos’è la gioia ?». E il padre, che aveva il cuore pieno di ansie per la salute del suo figliolo, fece un gesto semplice ma molto concreto. Abbracciò suo figlio con tenerezza e rispose: «Figlio, la gioia è sentire la presenza di due braccia che ti stringono, perché ti amano ». 



Quel piccolo non capì tutta la profondità di quella risposta, ma sentì che quell’abbraccio era solo per lui e che il papà glielo regalava. Nonostante le sue gambe fossero paralizzate da molto tempo, sollevato da terra ebbe come la sensazione che le gambe del papà fossero anche sue. Si accovacciò sul petto del padre e visse, per un istante, la gioia di essere parte viva di qualcuno.
Credo che gioire sia un atto proprio di un incontro di persone, che hanno eliminato le distanze del «mio» e del «tuo» e sono diventate partecipi di un  «noi», stabile e definitivo.
Tutte le volte che siamo capaci di allargare il nostro orizzonte individuale per trovarci collocati in un universo che stringe tutte le creature, facciamo l’ esperienza della gioia.

sabato 10 gennaio 2015

Cavalcando sulle onde







CAVALCANDO

SULLE ONDE



    Nel cielo azzurro, solcato da soffici e tenui nuvole bianche, il sole ha iniziato la sua corsa ed ora si riflette nel  bel mezzo del mare. È mezzogiorno.

       L’aria è calda e il vento soffia leggero increspando l’acqua. Gioca con essa, creando piccole onde che si rincorrono, senza posa, fino a raggiungere la riva, spumeggiando.

       Ed ecco che, sulla cresta si un’ onda, appare un piccolo cavalluccio marino in cerca di nuove esperienze. Si guarda attorno, si stiracchia un po’, tira fuori un respiro e … via, si lancia nell’avventura, cavalcando sulle onde e lasciandosi trasportare dal movimento delle acque.

Sogna di vivere momenti felici, di scoprire cose nuove, di provare gioie inattese ma … un pericolo è già in agguato. Ad un certo punto della sua  cavalcata, il poveretto non si accorge che il suo mezzo di trasporto non è più l’onda, bensì la pinna di una squalo che squarcia le acque tranquille del mare, agitandole e turbandole.