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venerdì 28 febbraio 2014

Pensiero del giorno - 28 febbraio 2014


giovedì 27 febbraio 2014

Pensiero del giorno - 27 febbraio 2014


mercoledì 26 febbraio 2014

Altri percorsi

 


Pensiero del giorno - 26 febbraio 2014


martedì 25 febbraio 2014

Pensiero del giorno - 25 febbraio 2014


lunedì 24 febbraio 2014

Pensiero del giorno - 24 febbraio 2014


sabato 22 febbraio 2014

Condivisione

 

 
 
CONDIVISIONE

Proverai,

anche tu, la gioia

di condividere …


( La tua vita si identifica a un piccolo sasso di fiume ).

      Si è staccato, un giorno, dal monte ed è rotolato a valle un discreto pezzo di roccia grezzo, appuntito.
     Dopo una corsa inarrestabile, saltellando e urtando contro ogni ostacolo che incontrava, è approdato sulle rive di un fiume che l’ha accolto e, lambendo la riva con le sue onde, lo ha trasportato nelle sue acque limpide.

     “Come sono infelice!” sussurrò impaurito il pezzo di pietra. “Doveva capitare questo, proprio a me ?”.
     La montagna gli aveva offerto sicurezza, poteva contemplare, dall’alto, la vallata e il corso d’acqua. Era orgoglioso e fiero di quel posto così importante che lo aveva reso soddisfatto. Non gli mancava niente e stava così bene! Ma poi …

mercoledì 19 febbraio 2014

I detti del saggio

 


martedì 18 febbraio 2014

Getsemani


A settembre dell’anno scorso sono stato a Gerusalemme “senza ride e senza piagne”,  come si diceva un tempo a Roma in una cantilena giocosa recitata dai bambini. Facevo parte di un gruppo numeroso di pellegrini, più di cinquanta. Era una mattinata stupenda da vivere in una città piena di fascino, di suggestioni, ma anche di contraddizioni.

sabato 15 febbraio 2014

Infinito


 
INFINITO

Scopro l’infinito

nel tuo sguardo…



La nostra vita scandisce i suoi momenti: si alternano spazi di gioia e di dolore, di luce e di buio.

Cosa può spiegare chi vede ad un non vedente ?

Come può tradurre una cosa concreta a chi ha perso la vista ? Tutto diventa solo pura immaginazione.

Prova, per un istante, a chiudere gli occhi: perdi subito i contorni della realtà che è intorno a te e ti senti smarrito e solo. Diventi come estraneo a te stesso.

Forse così cammini in questo mondo, con lo sguardo perso nel vuoto, portandoti dentro quella oscurità che ti impedisce di essere libero. Hai bisogno di appoggi per muovere i passi. Hai bisogno di toccare, di tendere l’orecchio verso la sorgente di un rumore per capire dove ti trovi. È il buio che ti orienta nel buio!... Sei cieco perché non riesci a guardare la luce del bene.

Ti invito a leggere questo dialogo semplice tra due amici, uno cieco e l’altro no.

“ Cosa vedi, fratello, nella notte fonda? “, chiede il cieco.
“ Vedo le stelle del cielo e il chiaror della luna. Vedo un luccicar di fiammelle in ogni focolare. Vedo le stelle cadenti, che attraversano veloci l’infinito spazio “.
“ Senti un rumore ? Cos’è ? “.
“ È un volo d’uccello notturno che cerca il suo cibo “.
“ E questo rombo lontano… cos’è ?”.
“ E’ un aereo che sfreccia nel cielo”.
“ E questo soffio che mi passa accanto, cos’è ”.
“ E’ il vento che accarezza il tuo viso e ti mormora il suo canto ”.
“ Cosa vedi ancora, fratello, nella notte fonda ?”.
“ Vedo il color dei tuoi occhi spenti. Leggo la pace scritta sul tuo volto stanco. Contemplo l’amore riflesso nel tuo cuore. Scopro l’infinito, nel tuo sguardo spento. Questo, più d’ogni altra cosa, vedo, fratello mio, non più con le mie pupille di carne, ma con gli occhi veri del cuore “.

Sappi che, solo chi ha dentro di sé la luce dell’amore, può scorgere nell’altro l’infinito.
 
 
                                                                                                         Inco

giovedì 13 febbraio 2014

Aforismi

 

sabato 8 febbraio 2014

Riflessi


Riflessi

… diventi, a tua volta,

riflesso di luce


Ciò che mi attira di più, dopo una giornata di pioggia, sono quelle pozze d’acqua che fanno da specchio al sole, quando  torna il sereno.
Una volta mi sono fermata ad osservarne una: era limpidissima. Con stupore ho visto rispecchiato in essa un bel paesaggio capovolto.
“ Ehi, tu, che ci fai a rovescio?”, gli ho chiesto.
“Così, vivi il tuo mondo dentro di te!”, mi ha risposto.
A pensarci bene, è vero. Capita a tutti noi, quando filmiamo le realtà spiacevoli della nostra vita. Ci sembra così difficile guardarle nel loro giusto modo. Le capovolgiamo perché abbiamo paura di considerarle come sono.
Poi mi sono accorta che, non molto distante, c’era un’altra pozza d’acqua, ma fangosa e torbida.
Ho meditato a lungo su cosa potesse significare per me quella pozzanghera buia, senza la luce.
Se vuoi, posso invitare anche te nella mia riflessione. Questo però è possibile solo se sei consapevole della tua miseria e debolezza, della tua nullità e se sperimenti tutta la tua incapacità di comunicare con gli altri, di amare in profondità e di donare senza condizionamenti.
Ma ora vieni, voglio farti partecipe di una cosa che ti renderà felice, come lo sono io. Vedi il sole che ora si specchia nell’acqua e abbellisce con i suoi raggi i contorni della pozzanghera ? Così la tua vita si riveste di luce. Tu trattieni dentro di te i riflessi della luce, anzi diventi, a tua volta, riflesso di luce.
È molto bello sperimentare questo: l’incontro tra il fango e il cielo. Tu, terra opaca, che ti trasfiguri in  riflessi luminosi che, in ogni parte di te, della tua esistenza si accende di infiniti punti di luce: sono tante proposte luminose da donare a chi è nel buio e ha bisogno del tuo chiarore.


                                                                                         Inco

martedì 4 febbraio 2014

Vicino ad uno stagno

Sono rimasto a contemplare un gruppo di tartarughe vicino ad uno stagno. Le ho scrutate nei loro comportamenti. Saper guardare la natura è imparare tanti insegnamenti nascosti.

 
 
 
Non solo interpretazioni, ma anche intuizioni. Sarà questo il mio percorso con chi vorrà accompagnarmi.
 
Lorenzo


Solidarietà umana


Ero in vacanza in una cittadina di mare e assistevo alla messa domenicale. Durante l’omelia il celebrante, che per molti anni aveva fatto il missionario in Africa, ha raccontato questo episodio.

 “Quel giorno mi sono recato a visitare un piccolo e sperduto villaggio dello Zimbabwe  e tutti i bambini del luogo mi sono accorsi incontro festosi. Per loro  e per tutti gli abitanti del villaggio la visita di un sacerdote costituiva un fatto inatteso, sorprendente e gioioso.

I bimbi erano più di dieci e tutti s’aspettavano qualcosa da me. Guardai nelle tasche, ma non avevo nulla. Solo una caramella rimasta lì chissà come. Mi venne l’idea di organizzare un gioco con loro. Avrei lanciato la caramella in aria e chi fosse riuscito a raccoglierla  per tre volte l’avrebbe avuta in premio.

        Vi lascio immaginare l’eccitazione e l’allegria scatenatasi tra i fanciulli  che, nella loro innocenza, vedevano questo come un fantastico gioco. Lanciavo la caramella in aria e i bambini, come fanno i piccioni se tiri loro una mollica di pane, si avventavano sulla preda sperando di arrivare per primi. Il gioco andava per le lunghe, ma se c’è una cosa che abbonda da quelle parti è il tempo.

        Alla fine una bimbetta, tutta trafelata  ma rapida come un fulmine, riuscì per tre volte ad afferrare  la caramella. Aveva vinto. Gliela diedi . I suoi occhi erano pieni di felicità. Poi guardò i visi delusi dei suoi compagni.

        Prese una pietra, con essa spezzò la caramella e ne diede un frammento a ciascuno di loro”.

Giulio

sabato 1 febbraio 2014

Novità

 


NOVITA’

… mi ha parlato

della sua prigionia

nel bozzolo

Se diventi un attento osservatore della natura, imparerai a conoscere che essa nasconde misteriosi segreti che ti appartengono.
Ogni segreto diventa “simbolo” della tua vita: è segno del tuo quotidiano.
Un giorno ho visto una farfalla: era bellissima con le sue ali delicate. L’ho guardata e contemplata a lungo. Mi ha parlato di sé, della sua avventura da bruco, della sua prigionia nel bozzolo, del suo buio e solitudine e, poi, della sua trasformazione e liberazione .  Si riferiva a me.
Ho letto allora alcuni momenti della mia storia e, nella mia, ho letto  anche la tua. Ho pensato quanto sia importante essere avvolti, immersi nell’oscurità per fare l’esperienza della luce.
Nel nostro viaggio interiore si cammina, a volte, come separati dagli altri, assenti e smarriti in se stessi. Si procede come a tentoni, con la paura di cadere, di cedere, di restare isolati.
Vieni, dammi la mano e avanziamo verso la luce! Se vuoi ripercorrere, ora, il tuo passato, non farlo da solo, potresti perderti. Cerchiamo insieme, nel lontano orizzonte della nostra vita, un angolo di cielo che ci annuncia l’inizio di una nuova alba: è la novità della liberazione, dal tuo carcere interiore; è la novità di una vita trasformata.

 
 
                                                          Inco