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sabato 24 novembre 2018

Volare in alto

Portare in alto tracce di Cielo
che non si consumano nel volo

Due aquile volavano alto, una più dell’altra, e guardavano la terra con gli occhi di chi ha visto le alte cime. Ricordavano quei bei momenti nei quali la neve imbiancava ogni loro pensiero, rendendolo luminoso. Più in basso, c’era il lago che veniva contemplato come uno specchio, nel quale si riflettevano i loro pensieri alati che trasci-navano, nelle altezze, il bianco candore di tante vette. Era il loro pa-radiso fatto di molte altre presenze alate mentre, nel loro cuore, si stagliavano lontano altre vette innevate. Portavano, trasfigurati, i loro paesaggi celesti, pieni di canti, colori e profumi.
Le aquile non arrestavano il volo, ma si trascinavano dietro tessuti di paradiso. In mezzo a tanta bellezza c’era il canto di una ci-cogna che non cessava di stupire il circondario con il suo canto deli-cato. L’aquila che volava più in basso sentiva di riflettere solo un paesaggio fatto di vigneti e campi arati e altro non capiva se non quel messaggio terrigeno, rappresentato da uva e semi germogliati dalla terra. L’altra, invece, aveva nel suo cuore il biancore delle montagne e altro non voleva se non parlare di candide cime che le trasferivano, nell’intimo, il sapore del paradiso. Volavano continuamente portan-dosi dietro la bellezza delle cose vedute.
Così è la nostra anima, fatta di cose terrene e di valori superiori intraducibili, ma presenti realmente nell’intimità dello spirito umano.
Il volo delle aquile continuò tutto il tempo, trascinandosi anco-ra dietro amore e desiderio. Alla fine avevano portato nel loro volo pezzi di Cielo con aspirazioni che andavano oltre i sensi.
















Domande:
Cosa stai trasportando tu?
Ci sono in te tracce di Paradiso: bellezza, ordine, gusti vari?
Tu cosa porti nel tuo cuore: pezzi di terra o di Cielo?
                                                               
                                                                  Lorenzo