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mercoledì 20 giugno 2018

Autunno



Nel cielo grigio, voli d’uccelli
s’innalzano ai margini
di nuvole gonfie di acqua.
È giunto già l’autunno
rivestito di delicati colori
e di nebbie evanescenti.
Estesi campi verdeggianti,
nelle frescure notturne,
accolgono gocce rugiadose
che brillano ai caldi raggi
d’un sole autunnale
il quale splende ora, lieto,
in un pezzo di cielo
ritagliato d’azzurro.
E ancora, filari d’alberi
che liberano dai rami
foglie colorate, ormai spente.
Eccole trasportate dal vento
qua e là nell’aria,
gemendo tristemente.



Il gioco del vento

L’autunno si era affacciato nel suo giorno settembrino: un ingres-so triste il suo.
Il sole si era nascosto dietro le nuvole, che avevano ricoperto completamente l’azzurro. Gli uccelli vagavano nello spazio muto e silenzioso, come smarriti e solitari. Solitari erano anche gli alberi che vedevano cadere le loro foglie dai rami, i quali mostravano, ora, solo nidi vuoti e assenza di vita. Mancavano la gioia e il canto.
Certo è che aleggiava una certa tristezza.
Il vento, allora, si alzò e inventò un gioco originale. Si mise a cat-turare tutte le foglie colorate degli alberi e le trasportava nell’aria in un turbinìo sempre più veloce, facendole girare vorticosamente dal basso in alto e dall’alto in basso.
Era una danza bellissima! Le foglie danzavano nell’ebrezza del vento che le aveva rapite.
Che incanto vedere quella mescolanza di colori che poneva, nel cuore dell’autunno, una gioia profonda! L’aria era in festa. Anche le nuvole, lassù, si erano raggruppate per fare spazio al sole che apparve, nel cielo, in tutto il suo splendore.


Eccomi, dolce Signore,
come le foglie si perdono
nel gioco veloce del vento,
così io mi perdo
nel tuo gioco d’amore.
Tu mi trasporti con Te
nel tuo Cielo infinito.
Mi sento abbandonato
nel tuo abbandono,
felice di aver pensato
a me e amato.


Incoronata

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