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martedì 29 maggio 2018

Richiamo nostalgico


Si annuncia così
la nuova stagione:
son ritornate le rondini!
I loro garriti melodiosi
danno gioia al creato.
Svettano nel cielo azzurro
con passaggi veloci,
simile a dardi
scagliati lontano.
L’aria, ormai, odora
di primavera che emana
delicati profumi.
I raggi d’un sole ridente
giocano a nascondino,
con nuvole vagabonde
e, tra rami gemmati,
uccelli migratori
cercano i loro nidi
da tempo abbandonati,
nella triste stagione.
Hanno ripreso il canto
e la natura si riempie
di armoniose note,
che danno al mio cuore
una semplice gioia.
È come un richiamo celeste
a quel posto nostalgico
splendente di luce,
dove Dio farà nuove
tutte le antiche cose.


Nidi abbandonati

La brutta stagione non ha saputo risparmiare i nidi degli uccelli migratori, esponendoli all’inclemenza dei venti e della pioggia, della neve e del gelo. Sono stati abbandonati sui rami spogli degli alberi, aperti ai vari tempi, soli e indifesi.
Poi… è trascorso il lungo periodo invernale ed è arrivata la pri-mavera e, con essa, hanno fatto ritorno, da lontano, gli uccelli che e-rano migrati nei paesi caldi. Sono corsi alla ricerca del loro vecchio nido. Un uccellino è volato subito verso l’albero che gli aveva dato riparo e ha trovato il suo nido che era stato divelto dal ramo e di-strutto. I resti erano sul prato tra gli spazi delle pratoline bianche. L’uccellino, dapprima rattristato, riprese coraggio e raccolse nel su-o becco quanto rimaneva di quel nido desolato, per ricostruirne uno nuovo.
Accade così nella mia vita come nella tua, amico mio. Non per-diamoci d’animo, ma ritroviamo la forza di ricominciare sempre! Entriamo nella novella stagione! Entriamo nella gioia del nostro Padre Celeste, che ci guarda da lassù e ci ama!

Tu sei, dell’infinito Cielo,
il Dio di ogni novità
nascosta nella natura
delle cose create.
Ha un suo tempo
ogni cosa sottomessa
alla prova del  buio,
come ai suggerimenti
prestanti della luce.
Tu sei presente
nelle varie stagioni
di questa umanità.
Alla mia anima,
doni l’ardimento
e la fortezza,
per raccogliere
la sue debolezze,
onde iniziare
a vivere abbandonato
nel tuo amore
di Padre buono 
                                             Incoronata

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